Ignazio Marino

Come sanno tutti i romani il 2015 è stato l'anno del marziano

Ignazio Marino

Come sanno tutti i romani il 2015 è stato l'anno del marziano. Non è che porti sfiga, ma adesso che è alla fine si possono contare i danni materiali e soprattutto morali. Un marziano a Roma significa per tutti gli altri uno sfasamento con la realtà. Finisci in una bolla spazio-temporale di false verità, in pratica balle, che ti rimbalzano intorno: valzer di scontrini per rimborsi di cene con personaggi fantasmagorici tirati in ballo a casaccio e all'oscuro di tutto, telefonate mattutine al Papa al limite dello stolkeraggio e viaggi d'inseguimento fino a New York come il peggiore degli imbucati, rapporti inconsapevoli con associazioni specializzate nel lucrare sulle disgrazie degli immigrati e un continuo spaesamento. Il marziano ha vissuto in una Roma incantata e tutta sua, dove si può parcheggiare al centro, tutto è pulito e non ci sono buche, mentre tutti gli altri bestemmiavano dalla mattina alla sera per una capitale praticamente invivibile. La cosa peggiore è che ad ogni protesta la risposta era un sorriso di sufficienza, del tipo: ringraziate Dio per un sindaco extraterrestre. Fin quando è stato soltanto un marziano Roma si è divertita con il suo sindaco pasticcione. I problemi per Ignazio Marino sono cominciati quando si è scoperto che l'ufo non era altro che una panda rossa parcheggiata in sosta vietata. Da allora le sue bugie non hanno fatto più ridere nessuno. Anzi, sono riuscite a far perdere la pazienza anche al Papa, che l'ha sbugiardato pubblicamente. Da marziano a cantastorie stonato. Tutto questo mentre Roma era diventata una cloaca, il Comune un teatro dell'assurdo, dove invece di deliberare si cacciava lo scontrino e gli unici verbali non erano quelli delle giunte, ma quelle delle sue multe. Marino si è messo poi a ballare sulle dimissioni: mi notano di più se me ne vado o se dico che me ne vado e poi fingo di rimanere.

L'unica cosa bella in fondo del sor Ignazio è che con le sue peripezie è riuscito a far impazzire Renzi. Un giorno qualcuno racconterà che il declino di Matteo è cominciato con le balle spaziali di Marino. Quando a Roma un ballista incontra un cazzaro il risultato è che si frantumano tutti e due.

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