Ikea raddoppia, la Bufalotta aspetta

Andrea Cuomo

L’apertura del primo negozio Ikea di Roma, cinque anni fa all’Anagnina, fu un vero evento. Non solo e non tanto per l’inaugurazione in sé quanto per quello che significò: poche cose negli ultimi anni hanno inciso sulla vita quotidiana dei romani più dello sbarco in città del gigante svedese dell’arredamento, che ha inventato il concetto di «design democratico». Un po’ meno evento ma ugualmente importante è l’imminente inaugurazione del secondo punto vendita, nel centro commerciale Porta di Roma alla Bufalotta (mercoledì 15 alle ore 7 di mattina, come vuole la tradizione). Un negozio grandi cifre: 30.620 metri quadri di superficie totale, il secondo più grande d’Italia dopo quello di Afragola (Napoli) e più esteso di circa 5mila mq dell’Anagnina. E poi 500 dipendenti (molti sono giovani, spesso studenti che lavorano solo il week-end, dal momento che Ikea fa un uso molto ampio di contratti part-time di vario tipo), un parcheggio con 1900 posti-auto, 6mila mq di showroom, 5.300 mq di mercato vero e proprio, 31 casse e un ristorante con specialità svedesi e italiane con 410 posti a sedere.
«Ci aspettiamo flussi importanti e lavoriamo per rendere la situazione più fluida - dice Simona Scarpaleggia, store manager responsabile del nuovo negozio -. Per il momento apre solo Ikea, gli edifici che ospiteranno gli altri negozi del centro commerciale sono ancora in costruzione: abbiamo comunque avuto assicurazioni da parte della società che si occupa della viabilità della zona sul fatto che il nuovo svincolo Bufalotta sarà aperto per il 15 giugno». Tra le inziative per lanciare il negozio un premio sicuro per chi spende più di 35 euro per i primi 15 giorni, esibizioni di gruppi musicali per la prima settimana, celebrazioni per la festa di mezza estate che si celebra in Svezia. Il secondo negozio romano punta a suddividere la clientela a seconda dei quartieri della città. «In termini di fatturato, ci aspettiamo un risultato analogo al primo punto vendita - spiega la responsabile - con un aumento del 50 per cento del fatturato complessivo».
Spiegare che cosa sia Ikea è facile e difficile nello stesso tempo. Ikea, il cui nome è l’acronimo del fondatore Ingvar Kamprad e di Elmtaryd e Agunnaryd, la fattoria e il villaggio dove Kamprad crebbe, è un marchio registrato alla fine degli anni Quaranta quando il giovanissimo fondatore vendeva penne e sementi. Poi l’idea di produrre e smerciare mobili sposando una filosofia che in molti suoi principi sopravvive ancora: un vasto assortimento di prodotti belli e funzionali, accessibilità e prezzo basso con lo scopo di creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone, non solo per pochi». Oggi Ikea è un gruppo appartenente a una fondazione, la Stichting Ingka Foundation che ha sede in Olanda, la cui casa madre, la Ingka holding è la capofila delle diverse aziende del gruppo, che si occupano del ciclo completo dalla produzione, alla vendita passando per acquisti, distribuzione e assortimento. Un processo completo che, con un’accorta strategia e un uso delle economie di scala, permette di fare arrivare sullo scaffale mobili e accessori per la casa dal desing accattivante e a prezzi imbattibili.

Ikea è un marchio dai numeri impressionanti: 12,8 miliardi di euro di fatturato nel 2004 (dieci anni fa erano 3,8), acquisti in tutto il mondo (il 66 per cento in Europa e il 7 per cento in Italia), 84mila collaboratori, 202 negozi in 32 nazioni (in Italia con l'apertura della Bufalotta saranno 10 in sette regioni), 145 milioni di copie del catalogo prodotto da una società interna e distribuite in tutto il mondo, un milione di clienti ogni giorno in tutto il mondo, un sito Internet visitato ogni anno da 106 milioni di persone.

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