«Immigrati, nuovi schiavi: vittime dell’era buonista»

Onorevole Sbai, come...
«Non mi dica che chiama anche lei per parlare di Rosarno».
Proprio così. Chi altro?
«Ho appena chiuso il telefono con un giornalista francese. Mi ha pure chiesto se gli italiani non sono diventati xenofobi».
Lei cosa ha risposto?
«Figurarsi, gli italiani xenofobi. Ma non scherziamo. I clandestini passano tutti da noi. Gli arrivi che abbiamo avuto in questi anni sarebbero considerati intollerabili in molti altri Paesi. Ma siamo una terra di confine e abbiamo commesso l'errore di assorbire tutto e tutti».
Spiega così la rivolta di Rosarno?
«La ragione principale è che non si possono fare entrare le persone in maniera selvaggia».
Di chi è la responsabilità?
«Stiamo scontando i danni dei decreti flussi dei precedenti governi».
Sempre colpa dei precedenti governi?
«Be', stiamo governando da appena un anno e mezzo e abbiamo superato molti problemi in maniera eccellente».
E l'immigrazione?
«Le ricordo l'ultima sanatoria, che è stata intelligente, ha regolarizzato chi già viveva e lavorava in Italia e non chi arrivava da fuori».
Bersani risponde alle accuse dicendo che la legge in vigore è la Bossi-Fini.
«La Bossi-Fini può essere cambiata e migliorata, ma i danni sono stati fatti in passato, quando si facevano entrare migliaia di persone, senza la certezza di poter concedere un lavoro regolare, un luogo in cui abitare. Non si può pensare di dire agli immigrati: ti pago 25 euro al giorno e poi ti arrangi».
Ormai queste persone sono nel nostro Paese. Che fare?
«Questa gente deve prendere il primo aereo e tornare a casa sua».
Non c’è il rischio che si incorra nei soliti problemi: le espulsioni non vengono fatte e le emergenze si spostano da una parte all’altra, dove si trasferiscono i clandestini.
«E qui entra in gioco l’altra questione. Quella dei datori di lavoro».
Molti usano come schiavi gli immigrati clandestini.
«Sì, e anche di fronte alla possibilità di regolarizzare i lavoratori immigrati con la sanatoria varata dal centrodestra, tanti datori di lavoro hanno deluso le nostre aspettative».
In che modo?
«Ci aspettavamo la regolarizzazione di 500-600mila persone con la sanatoria. Sono state solo 270mila. Molti immigrati che lavorano onestamente nel nostro Paese sono diventati improvvisamente clandestini. E sono finiti nei Cpt, insieme coi delinquenti».
Anche lei crede che gli immigrati siano vittime?
«Forse vittime del buonismo. Ma la violenza di Rosarno non è giustificabile in nessuna maniera».
In questi giorni è diventata appannaggio di calabresi e immigrati senza differenze.
«Se c’è disperazione, di mezzo finiscono i poveracci. Molti di questi immigrati sono entrati nel nostro Paese senza problemi, cercavano un lavoro e si sono trovati in una situazione più drammatica di quella da cui scappavano. Però...».
Però?
«Bisogna stare attenti a salvaguardare prima di tutto i diritti degli italiani onesti, di quei calabresi che non possono vivere col terrore dell’immigrato che li prende a spranghe».
Ora la paura è che scoppino altri focolai.
«No, io credo di no. Temo che dietro alla rivolta di questi giorni ci sia lo zampino della criminalità organizzata».
In che senso?
«Qualche organizzazione magari cavalca l’onda di protesta anche per sfidare questo governo».
Che fare allora?
«Potremmo anche cominciare con un osservatorio parlamentare che si occupi di queste questioni».


Basterà?
«Poi dobbiamo ricordarci che i Cpt non sono fatti per una lunga permanenza. Quello diventa carcere. Chi può restare, con un lavoro e una casa regolari resti pure in Italia, ma gli altri devono lasciare il nostro Paese. O davvero la tensione salirà alle stelle».

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