Incertezze e simulazioni, l'architettura tra moderno e contemporaneo

l'ultima fatica di Vittorio Gregotti (Skira editore), prende spunto da un intervento fatto dal professor Gregotti nell'ambito dell'iniziativa "Idee italiane.

Incertezze e simulazioni, l'architettura tra moderno e contemporaneo

"In particolare la verità in architettura si produce a partire dal duplice rischio della relazione tra autonomia della ricerca di un fondamento del proprio fare ed eteronomia dell'occasione sino alla fondazione di un progetto in quanto messa in luce di uno specifico patrimonio di possibilità per mezzo della costituzione di una stabilità delle sue forme. Non vi è un sapere costituito delle verità nelle pratiche artistiche, ma solo produzione di verità: la verità non è ma avviene". Parole di Vittorio Gregotti, architetto e saggista, protagonista dell'architettura italiana e internazionale, autore di numerosi volumi e professore presso la Facoltà di Architettura di Milano e di Venezia.

"Incertezze e simulazioni", l'ultima fatica di Vittorio Gregotti (Skira editore), prende spunto da un intervento fatto dal professor Gregotti nell'ambito dell'iniziativa "Idee italiane. Un osservatorio sulla cultura del paese", promossa dalla Fondazione Sum-Istituto Italiano di Scienze Umane Umane, tenutosi allUniversità degli Studi Milano-Bicocca nell'ottobre del 2010, ampliato e rielaborato dallo stesso autore. Va ricordato che il quartiere della Bicocca è stato interamente progettato dallo stesso architetto Gregotti, Teatro degli Arcimboldi, incluso.

In questo nuovo testo, Gregotti si interroga sul ruolo dell'architettura nella società globalizzata e della sua capacità di modificare il mondo. Dalle pagine del libro emerge la posizione critica del noto architetto milanese, non del tutto pessimista, nei confronti del presente, dalla pratica artistica dell'architettura e dai processi di produzione. "L'architettura che vive da quarant'anni come rispecchiamento conveniente dei valori del capitalismo finanziario globalizzato, sembra essere sul punto di ritrovare unna distanza critica sullo stato delle cose". Uno scritto che si propone, non dal punto di vista del giudizio estetico ma come analisi critica dei processi di costituzione del progetto architettonico nei nostri anni, di discuterne ragioni e obiettivi di senso.

Dal 2006, Gregotti, prima di questo ultimo libro, ne ha pubblicati con Skira altri tre che si sono rivelati poi con quest'ultimo "capitoli di uno stesso scritto alla ricerca con diverse angolazioni, delle ragioni e delle incertezze, o meglio delle false certezze, maturate nella cultura del progetto di architettura in questi ultimi tre anni".

Così false certezze hanno trasformato l'architettura globalmente più applaudita in una sorta di simulazione che vuole, crede - il professor Gregotti - del tutto inconsciamente, cercare di sublimare, rappresentandolo positivamente, lo stato generale di crisi profonda in cui siamo immersi...".

"Incertezze e simulazioni" questa volta è stato dedicato "A Marina, con progressiva intensità". E Marina chi può essere, se non sua moglie? A testimonianza "...di poetiche indicazioni".

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