Inflazione al 3,8%: mai così alta da 12 anni

Non si arresta la corsa prezzi. Pesano l’energia (+21,5%) e i prodotti petroliferi: rincari su gasolio (+31,2%) e benzina (+12,6%). Schizzano pasta (22,4%) e pane (+13%). La preoccupazione di Almunia: "Nel 2008 l'inflazione sarà più alta del previsto"

Inflazione al 3,8%: mai così alta da 12 anni

Roma - L'allarme inflazione è sempre meno un miraggio: nel mese di giugno i prezzi crescono dello 0,4% portando così i livelli ai massimi dal 1996. Non solo. Anche i prezzi alla produzione industriale registranoo un aumento pesante (7,5% rispetto allo stesso mese del 2007, contro il +6,3% registrato ad aprile). Anche qui è record: è dal gennaio del 2003 che l'Istat non registrava incremento di questa portata. a trainare l'impennata dei prezzi sono i corposi aumenti sull'energia e sul petrolio.

Alimentari alle stelle Prosegue la corsa dei prezzi degli alimentari. E fare la spesa diventa una sofferenza: riempire il carrello al supermercato costa sempre di più. La pasta costa il 22,4% in più rispetto a un anno fa, in accelerazione sul 20,7% registrato nel mese di maggio. Anche il pane registra un rincaro del 13%, mentre il latte segna un aumento dell’11,1%. Secondo le stime preliminari dell’Istat, accelerano anche i prezzi di frutta (+7,6%), ortaggi (+3,2%) e carni (+4,1%, tra cui le bovine +5,0% e il pollame +5,1%). In particolare, il pane, insieme ai cereali passa da +11,3% di maggio a +11,6% di giugno. Complessivamente gli alimentari e le bevande analcoliche rincarano del 6,1% rispetto a giugno 2007 (contro il +5,8% di maggio) e dello 0,4% rispetto a maggio (+0,5% i lavorati e +0,4% i non lavorati).

I prodotti petroliferi Sull’aumento dell’1,5% congiunturale, incide a livello di settori soprattutto quello dei prodotti petroliferi raffinati (per il 73%). In questo settore, in particolare, si è registrato un aumento congiunturale del 10,3%. "Il più alto da sempre", precisano i tecnici dell’istituto di statistica. Nel mese di giugno, infatti, il prezzo del gasolio costa il 31,2% in più rispetto a un anno prima, in accelerazione rispetto al rincaro registrato a maggio, pari al 26,3%. In un mese, il gasolio è rincarato del 5,5%; la benzina verde ha registrato un aumento del 4,7%, mentre su base annua è cresciuta del 12,6%. Si tratta, spiega l’Istat, ancora di stime preliminari. I prezzi dell’energia nel complesso, aggiunge l’Istituto, a giugno registrano una crescita del 14,8% annuo (in accelerazione rispetto al +13,1% di maggio) e del 2,8% su base mensile.

Incrementi nel settero industriale E' soprattutto l'energia a pesare sulla variazione record dei prezzi alla produzione dell’industria italiana a maggio registrando un aumento del 21,5%. L’indice calcolato al netto dell’energia mostra, infatti, un rallentamento dal mese di aprile (+3,8% dal precedente 3,8). A conferma di questo c’è anche il fatto che l’indice generale dei prezzi alla produzione a maggio ha registrato una variazione tendenziale (+3,8%) in rallentamento dal mese di aprile (+3,9%); a livello congiunturale, invece, la variazione è stata del +0,2%. L’Istat precisa che la variazione tendenziale del 21,5% dell’energia è il più alto da maggio 2006, quando era stata del 23,1%. Il 59% della variazione tendenziale e l’87% di quella congiunturale. L’aumento del 7,5% tendenziale, precisano i tecnici dell’Istat, in termini di settori è dovuto per quasi il 40% ai prodotti petroliferi raffinati (cresciuti del 10,3%), per il 18% all’energia elettrica gas e acqua, per il 17% agli alimentari e per l’11% ai metalli. A livello di raggruppamenti, invece, l’energia spiega il 59% della variazione tendenziale, i prodotti intermedi il 19% e i beni di consumo il 16%.

Rialzi a pioggia "Nei primi cinque mesi del 2008 - precisa l’Istituto - l’indice generale dei prezzi alla produzione cresce del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre nella media dei dodici mesi compresi tra giugno 2007 e maggio 2008 l’aumento rispetto ai dodici mesi precedenti è pari al 4,6%". Su base annua, prosegue l’Istat, l’energia cresce a maggio del 21,5% mentre i beni intemedi segnano un aumento del 4,1%, quelli di consumo del 4,0% (non durevoli +4,3%, durevoli +2,7%) e quelli strumentali del 2,7%. Su base mensile, invece, l’energia registra un aumento del 5,8%, seguita dai beni intermedi (+0,5%) e da quelli di consumo (+0,1%). Invariati, invece, risultano i beni strumentali. A maggio, rispetto allo stesso mese del 2007, gli aumenti più rilevanti si registrano per i prodotti petroliferi raffinati (+32,1%), seguiti dal settore energia elettrica, gas e acqua (+12,9%), da quello dei prodotti delle miniere e delle cave (+11,6%) e dagli alimentari, bevande e tabacco (+10,1%). Su base mensile, invece, la crescita maggiore dopo i prodotti petroliferi raffinati, sottolinea l’Istat, riguarda il comparto energia elettrica, gas e acqua, con +2,0%, seguito da metalli e prodotti in metallo, con +1,1%. In calo dello 0,2% risultano i settori del legno e prodotti in legno (esclusi mobili), della carta, stampa ed editoria e delle macchine e apparecchi meccanici.

L'allarme del Codacons "Gli aumenti record dei prezzi registrati nel settore alimentare avranno ripercussioni fortissime sui consumi delle famiglie, che rischiano a fine anno di registrare una drastica riduzione fino al 5%". Ad affermarlo in una nota è il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, dicendosi preoccupato per i rincari che "proseguono senza sosta": "Di questo passo determineranno a fine 2008 una maxi-stangata pari a circa 1.500 euro a famiglia". Come misura urgente di lotta al carovita il Codacons chiede al governo Berlusconi di "introdurre con apposito decreto il triplo prezzo sui prodotti alimentari (origine, ingrosso e dettaglio) così da limitare i ricarichi dal campo alla tavola e guidare i consumatori negli acquisti".

La preoccupazione di Almunia "Nel corso del 2008 la media annua relativa all’inflazione nella zona euro si attesterà al di sopra dei dati che avevamo previsto nella scorsa primavera".

Il Commissario agli affari economici e monetari dell’Ue, Joaquin Almunia, non nasconde le proprie preoccupazioni per la situazione economico-finanziaria di tutta l'Eurozona che è destinata a peggiorare. La Commissione Ue nelle previsioni dello scorso aprile aveva, infatti, indicato un’inflazione del 3,2% nel 2008 nella zona euro.

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