Influenza, pandemia di polemiche

Studi medici invasi da schiere di pazienti colpiti dall’influenza. Il via vai inizia già alle 9 di mattina e va avanti per tutta la giornata. La gente si rivolge al dottore di fiducia per chiedere una visita o telefona per riferire sintomi febbrili o domandare informazioni.
La Fimmg ieri ha sottolineato che da quando è iniziata la pandemia i medici arrivano a visitare anche 70 malati al giorno, con carichi di lavoro aumentati del 40 per cento. Ieri in 1500 studi del Lazio è stato esposto un cartello «Io ci sono, dillo a chi fa finta di non vedermi». È la sintesi dell’iniziativa avviata dal sindacato, che invita gli assistiti a rivolgersi a dirigenti e funzionari responsabili di eventuali disservizi, definiti «inutiloni», dei quali viene anche fornito nome, cognome, numero di telefono e stipendio.
«I dirigenti della sanità dormono in piedi - spiega ha la Fimmg -. In Regione, ragionieri già pensionati, riconfermati con incarichi di direttore regionale utilizzano cavilli per ritardare volontà politiche e scelte a loro invise, nonostante la situazione critica che stiamo vivendo, e così posticipano l’apertura degli studi il sabato mattina».
A dare man forte ai camici bianchi interviene il consigliere del Pdl Francesco Lollobrigida. «Il segretario regionale della Fimmg, Pierluigi Bartoletti, ha più volte sollecitato la Regione a sottoscrivere un accordo per la riorganizzazione degli studi che avrebbero dovuto far fronte all’emergenza - spiega Lollobrigida -. Solo a novembre la Regione si è attivata. Ma anche ora i medici di base denunciano la mancanza di un accordo per poter vaccinare e degli strumenti per poter operare». «Il punto è che la macchina organizzativa del Lazio vive nell’immobilismo e funziona male per il dilettantismo organizzativo dell’attuale giunta e di certe sue figure manageriali», commenta Fabio Armeni, capogruppo di FI-Pdl alla Regione. «Non siamo all’asilo: il reggente Montino la finisca con lo scaricabarile», incalza il consigliere Fabio Desideri.
Nell’ultimo week-end Laziosanità-Asp ha registrato 772 accessi in pronto soccorso e 103 ricoveri, 15 in più rispetto al fine settimana precedente. Il dato medio complessivo dal 2 all’8 novembre mostra che il 63 per cento dei cittadini giunti in ospedale con sindromi respiratorie appartiene alla fascia da 0 a 14 anni, il 31,44 per cento a quella 15-64 anni e il 6,26 per cento supera i 64 anni. Calano quindi gli accessi ma aumentano i ricoveri. Il Lazio, poi, ha un triste primato sulle altre regioni: il maggior numero di incidenza per i contagi da virus H1N1 tra 0-14 anni. La media ha già raggiunto i 29 casi su mille abitanti. Non è un caso, quindi, che la Commissione Consiliare Speciale per le Politiche Sanitarie ha organizzato per domani presso la sala Gonzaga il convegno «Informazione su nuova influenza A» rivolto proprio al personale delle materne, degli asili nido e delle altre scuole del Comune. Docenti delle università e degli istituti scientifici parleranno con i docenti di prevenzione, vaccinazioni e precauzioni da adottare in ambiente scolastico. Per cercare di spezzare la catena di contagio in questi giorni sono stati vaccinati anche i detenuti di Rebibbia Nuovo Complesso e si sono utilizzate le dosi destinate a medici e paramedici del Pertini, che al momento non optato per questa scelta. Intanto ieri Federfarma Lazio ha fatto sapere che è pronta a distribuire gratuitamente nelle farmacie il vaccino per l’influenza A ai soggetti che ne hanno diritto. Ma in merito all’offerta non ha ancora ricevuto il via libera dalla Regione.

«Se ci darà l’ok - dice Franco Caprino - nel giro di 24 ore i vaccini potranno essere distribuiti in 1.450 farmacie. Questa soluzione risolverebbe tutti i problemi di sovraffollamento e produrrebbe anche un risparmio. Verrebbero dati solo ai soggetti che ne hanno bisogno e con prescrizione medica».

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