Influenza A, prime inchieste Negli ospedali boom di ricoveri

L’influenza A passa dalle cartelle mediche ai fascicoli della Procura. Il pm Paolo D’Ovidio ha aperto due inchieste per far luce sulle morti avvenute mercoledì di Chantal Carleo, 18 anni, già sofferente di fibrosi cistica, deceduta all’ospedale Bambino Gesù dopo aver contratto il virus e del tecnico radiologo Maurizio Scavizzi di 58 anni, affetto da obesità, morto allo Spallanzani, anche lui risultato positivo al test.
Il magistrato per il momento procede contro ignoti per omicidio colposo. A determinare l’apertura delle indagini sono state le denunce presentate alla polizia dai familiari delle due vittime, che lamentano difetti di assistenza e atteggiamenti negligenti da parte del personale sanitario nei confronti dei loro cari. Il compito di eseguire le due autopsie spetterà ai medici legali Giorgio Bolino e Antonio Oliva e non è escluso che, per integrare gli accertamenti, possano essere nominati anche un infettivologo e un immunologo. Il direttore sanitario del Bambino Gesù, Massimiliano Raponi, ha dichiarato però che nessun medico o paziente ricoverato nel dipartimento dove si trovava Chantal aveva l’influenza A e che probabilmente la diciottenne aveva contratto il virus all’esterno.
Intanto la pandemia si espande rapidamente. Ieri il vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino, ha visitato l’ospedale Spallanzani, il Policlinico Gemelli, il Bambino Gesù e il San Camillo per fare un bilancio della situazione. In Campidoglio, invece, la «Commissione per l’emergenza influenza A» che si è riunita alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, dell’assessore per le politiche sociali Sveva Belviso e del presidente della commissione politiche sanitarie Fernando Aiuti ha rivelato che a oggi sono 152 i pazienti ricoverati negli ospedali romani con influenza A accertata e di questi 112 sono adulti e 40 bambini. Ma la Commissione ha, per ora, escluso l’ipotesi di chiusura delle scuole. La Federazione medici Uil Fpl ieri ha chiesto di aumentare il personale che presta servizio nell’Ares 118, perché si registrano 1200 richieste di intervento in più rispetto allo stesso periodo del 2008. La Fials Confsal, invece, invita i vertici delle strutture sanitarie a non allarmare la cittadinanza, dando anche notizia delle guarigioni e delle dimissioni.
Ma l’allarme è alto. Il sindaco ha assicurato che solleciterà personalmente il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per accelerare la distribuzione del vaccino alla Regione e alla città, in accordo con il vice presidente della Regione, Esterino Montino. «Roma, dopo Napoli, è la città dove si registra una maggiore diffusione del virus», ha spiegato il primo cittadino.

«Abbiamo deciso che una parte delle 100 mila dosi messe a disposizione dal ministero martedì - interviene Montino - saranno fornite ai medici di famiglia in modo tale da cominciare a vaccinare la seconda categoria di persone a rischio, gli adulti con patologie gravi». Intanto nel dubbio se sottoporsi o meno al vaccino, i romani corrono ai ripari. Non a caso la vendita di mascherine e gel anti-batterici nelle farmacie in questi giorni ha subito un’impennata.

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