Inglesi troppo educati: così morirono in coda sul Titanic

Inglesi troppo educati: 
così morirono 
in coda sul Titanic

Londra - "Un inglese da solo alla fermata dell'autobus forma un'ordinata fila di uno", scriveva l'ungherese George Mikes in "How to be an alien", il racconto umoristico del suo arrivo nel Regno Unito. Quell'ossessione tutta britannica, quella compostezza e quel rispetto delle regole tipiche dei gentlemen "made in Britain" pare siano stati fatali a molti degli inglesi che erano a bordo del Titanic nel tragico aprile del 1912, quando la nave finì contro un iceberg e affondò provocando la morte di 1517 persone su 2.223. Quei furbi degli americani - Secondo un gruppo di ricercatori svizzeri e australiani - che hanno lavorato per oltre un anno sui dati del naufragio più famoso della storia - nonostante gli inglesi rappresentassero il 53 per cento dei passeggeri e membri dell'equipaggio a bordo, si salvarono in proporzione molto meno dei loro compagni di viaggio americani o irlandesi. Nonostante gli americani fossero un quinto del totale, il loro tasso di sopravvivenza è risultato più alto del 15 per cento rispetto ai britannici. Prima donne e bambini -E la ragione starebbe tutta qui: nei loro modi, nella loro incapacità di sgomitare. "Women and children first": prima le donne e i bambini. Gli inglesi rispettarono la tradizione a discapito della loro stessa vita: le chance di sopravvivenza tra le donne sono state del 54 per cento più alte e quelle dei bambini sotto i 15 anni del 32 per cento più alte. Britannica era la nave, britannici i costruttori e i proprietari, britannico l'equipaggio. "Per questo ci aspettavamo che gli inglesi avrebbero dovuto avere chance di salvataggio più alte", ha riferito uno dei ricercatori. Ma sulle venti scialuppe che trassero in salvo solo 706 persone, gli inglesi fecero fatica a salire proprio perché si misero in coda lasciando ad altri la precedenza. E la ricerca dimostra che non ci furono particolari distinzioni di classe o di età nel loro comportamento. Che gentlemen! - A spiegare i risultati di un anno di lavoro è stato Bruno Frey, dell'Università di Zurigo, che ha riferito al Daily Mail: "Gli americani a quel tempo non erano molto istruiti mentre gli inglesi erano già dei gentlemen, molto più consapevoli delle regole sociali del tempo.

E' molto probabile che si siano messi in coda aspettando il loro turno per salire sulle scialuppe". E ancora: "Credevamo di poter dimostrare che di fronte alla vita e alla morte le norme culturali spariscono". Non è stato così.

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