Internet, rivolta anti-Obama

Il presidente americano critica i blog: "Fuorvianti e semplicistici". La replica: "Ci ha usati ma non vuole ascoltarci". E su Wikipedia il profilo del capo della Casa Bianca subisce continui ritocchi per cancellare le critiche

Internet, rivolta anti-Obama

Loro lo hanno sostenuto a spada tratta in maniera estremamente compatta durante le primarie e poi le elezioni. Lo hanno spinto, assieme a tutto il popolo di Internet, fino alla Casa Bianca. E per molti, sotto certi punti di vista, sono il futuro del giornalismo. Ma non per Barack Obama, che ha fatto arrabbiare le migliaia di blogger americani. «Sono fuorvianti e semplicistici, li leggo molto raramente», ha detto in un'intervista rilasciata al New York Times dall'Air Force One, l'aereo presidenziale che è quasi una Casa Bianca volante.

Una stoccata che a molti non è andata proprio giù e che ora ha portato la blogosfera liberal a puntare il dito contro colui che fino a un mese fa era praticamente un messia. «Se è stato eletto - ha scritto Jeremy Gantz su The Raw Story - può ringraziare la raccolta fondi via Internet e la sua abilità nello sfruttare la rete per comunicare». Aggiungendo poi che forse, più che usare la rete per comunicare con l'America, Obama è intenzionato a usare il web per influenzare gli americani. «La sua mancanza di rispetto per i blogger suggerisce che userà la Rete per trasmettere i suoi messaggi più che per riceverne», ha concluso Gantz. E poco importa allora che il sito WhiteHouse.gov abbia un blog proprio o che il “transition team” che ha iniziato a preparare il cambiamento obamiano durante i tre mesi di interregno fra le elezioni del 4 novembre e l'insediamento del 20 gennaio ne avesse un altro, seguitissimo.

E poco importa anche che il Presidente abbia combattuto una feroce battaglia con i membri della sicurezza per portare con sé il suo BlackBerry e poter sempre avere accesso alla mail e al web, o che abbia invitato alla sua prima conferenza stampa un reporter dell'Huffington Post, Sam Stein. Ormai i blogger sono offesi, perché Obama non legge quanto scrivono.

E misteriosamente il web per una volta ha unito destra e sinistra. Anche il sito WorldNetDaily, vicino alla destra cristiana, ha accusato l'ex senatore dell'Illinois di «censurare» Wikipedia; o meglio, di far modificare la propria biografia sull'enciclopedia online in modo da risultare più «pulito» di quanto in realtà sia, eliminando tutti gli elementi controversi, come l'amicizia con l'ex terrorista Bill Ayers, su cui il rivale John McCain aveva puntato molto in campagna elettorale per screditarlo agli occhi degli elettori indivisi. O anche su quella con il reverendo Jeremiah Wright, spesso accusato di posizioni razziste.

Un'accusa rilanciata da Drudge Report, il sito di Matt Drudge famoso per aver lanciato lo scoop sul caso Lewinsky: «Ogni elemento negativo, anche se accompagnato da articoli o documenti, viene immediatamente eliminato», accusano.

E chissà che ora, dopo quello che Obama ha detto sui blogger, loro non smettano di difenderlo, come hanno sempre fatto fino ad adesso, appoggiandosi a dichiarazioni di Angela Beesley, portavoce di Wikipedia, che ha spiegato come «a modificare la pagina sono utenti comuni e non lo staff del Presidente».

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