I partito dei Carc continua nelle sue intemerate social ed esalta le "liste di proscrizione" che sono state divulgate dal (nuovo) Partito comunista italiano prorpio su spunto del Carc. Un elenco di giornalisti, aziende, imprenditori e soggetti esposti, che hanno l'unica colpa di aver espresso opinioni contrarie a quello che loro vorrebbero fosse l'unico pensiero accettabile nel conflitto tra Israele e Palestina. È a un evento dei Carc che l'ex Chef Rubio ha minacciato i giornalisti, dichiarando che i "primi responsabili e obiettivi della resistenza continentale in sostegno del popolo palestinese sono i giornalisti e le giornaliste. Loro devono avere paura di andare al lavoro ogni giorno, devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie".
Dichiarazioni in parte ritrattate dallo stesso. Tuttavia, la polemica non si è fermata e sono state numerose le critiche nei suoi confronti, fino a che non si sono schierati proprio il (nuovo)Pci e i Carc al suo fianco. Lo stesso Carc che in un lungo comunicato pubblicato sui social giovedì 29 agosto ha rilanciato un comunicato dei nuovi comunisti, rivendicando "10-100-1000 liste pubbliche dei colpevoli e dei complici del genocidio di Israele". E nel riprendere quel comunicato, dai Carc non hanno esitato anche a inserire il passaggio in cui si auspica un ribaltamento del governo, trasformando "la solidarietà con la resistenza palestinese e l’indignazione per i crimini dello Stato sionista di Israele in ribellione, organizzazione e lotta per cacciare il governo Meloni e costituire un Governo di Blocco Popolare". Tra le righe, sembra auspicarsi una sorta di colpo di Stato o qualcosa di simile per sovvertire l'ordine costituito.
Tuttavia, dai Carc rifiutano la definizione di "lista di proscrizione" e preferiscono chiamarla "un'azione di verità e chiarezza politica". A loro dire, come scrivono nel lungo post, la "lotta è l'unica via contro un sistema che ci prospetta un futuro peggiore del presente". E quella lista per loro è lotta.
Le implicazioni e le conseguenze non le considerano o, peggio, le considerano un male necessario? "Pensiamo che il corteo del 21 settembre a Firenze contro guerra e spese militari convocato dal Comitato NO Comando NATO né a Firenze né altrove sia una tappa importante per alimentare questo processo e invitiamo tutte e tutti a prendere posizione e scendere in piazza", concludono- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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