I partiti sono finiti ma il Pd non se n'è accorto

È l'ultima forza di apparato della politica italiana. E lotta contro il cambiamento

Quando si è formata la Repubblica italiana sono riemersi i partiti esistenti negli anni Venti, all'origine del fascismo, tipici di un epoca in cui il partito si considerava non solo l'interprete ma anche la guida e l'educatore delle masse. Compito diventato ancora più importante con il suffragio universale. L'archetipo a cui tutti più o meno facevano riferimento era il partito comunista, un potente apparato che educava i militanti fra cui poi selezionava i fedelissimi che avrebbero fatto carriera nel partito e nello Stato. Alle elezioni il popolo votava i designati del partito che in parlamento avrebbero eseguito le decisioni della direzione

Il partito-apparato ha incominciato a scricchiolare quando sono stati eliminati per via giudiziaria Dc, Psi e Pli e sono nati i movimenti Lega e Forza Italia dove si fa carriera stando nell'enclave del capo carismatico. Questi capi carismatici, per essere ubbiditi dai loro parlamentari hanno dovuto fare un legge elettorale (il porcellum) in cui fanno eleggere solo chi vogliono, con la minaccia di non farli rieleggere la volta successiva. Una legge che andava bene anche alla direzione del Pd che non poteva più contare sull'ideologia. Andrà ancora meglio per Grillo che sceglie i suoi miliziani e li caccia quando vuole.

Dei vecchi partiti d'apparato, in Italia, oggi resta solo il Pd in cui però cominciano a farsi strada dei leader osteggiati dalla direzione ma scelti dal popolo, come dimostra il caso di Renzi. Molti le considerano scaramucce interne. Io credo invece che siano il sintomo di una tendenza generale: la gente non vuole più dare la delega a un partito, vuole votare una persona concreta, vedere cosa fa e poi mandarla via se ha fatto male. Avviene col sindaco e col presidente della regione ed è pronta a farlo a livello nazionale votando o il presidente della Repubblica, come in Francia, o il presidente del Consiglio come il sindaco.

Ma la vecchia direzione del Pd non lo tollera perché sa che, se vota il popolo, non c'è più bisogno del partito. Eppure l'epoca dei partiti-apparato , dei comitati centrali è finita. Il popolo vuole decidere chi eleggere e chi mandare a casa, e lo farà.

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