Altro che incidente "Pistorius ha ucciso la sua fidanzata"

Vittima la splendida modella Reeva Steenkamp. A scatenare il delitto sarebbe stata la gelosia

Altro che incidente "Pistorius ha ucciso la sua fidanzata"

La sua corsa attorno alla pista del mondo, forse all'incontrario, veloce come quella saetta di uomo che avrebbe voluto essere normale a dispetto dell'anormalità, è finita l'altra notte. Con quattro colpi di pistola. Vigilia di San Valentino. L'atleta che sfidava il globo su due trampoli di carbonio al posto delle gambe amputate sotto le ginocchia, ha ucciso la sua bellissima compagna. Cercando di far credere a un incidente.
In Sudafrica, a Pretoria era quasi la stessa ora che in Italia. Lui è Oscar Pistorius, 27 anni da compiere, per tutti il «Blade Runner» dello sport. Lei, la vittima, bionda modella, immortalata sulle copertine di quel resto di mondo che si nutre di glamour, si chiamava Reeva Steenkamp, 30 anni. Una delle cento donne più ammirate sul pianeta. Poche ore prima della festa degli innamorati twittava spensierata: «Che asso avete nella manica per sorprendere il vostro amore domani a San Valentino? Che emozione».

Pistorius, una vita oltre ogni sfida, è finito in manette nel pomeriggio di ieri. L'accusa è quella di omicidio volontario, un paio di proiettili calibro nove hanno centrato la sua bomba sexy alla testa e a una mano. In casa. No, non si sarebbe trattato di uno sbaglio secondo la polizia, di lui che l'avrebbe scambiata per un ladro mentre lei entrava di nascosto per calare il suo «asso d'amore».
Somigliava a una fiaba, invece il lieto fine è nera tragedia. Reeva, credeva davvero nell'amore con Oscar. A dispetto degli screzi, nonostante le gelosie di lui, forse anche delle botte. Il campione «dimezzato» e la bella che avrebbe potuto avere di più non erano così felici come apparivano sui tabloid. Lo si scopre adesso, nel ricordo di sorrisi forse strappati, di medaglie incapaci di guarire l'anima, di copertine patinate che fanno sognare chi vorrebbe almeno assomigliare. Reeva era fieramente orgogliosa di ciò che madre natura le aveva regalato. Non lo nascondeva, sul suo sito di un reality, una sorta di Isola dei famosi sudafricana, al quale aveva partecipato cinguettava: «Sono stata inserita per due volte nella classifica delle 100 donne più sexy stilata» da una rivista per uomini. E poi, ancora: «Sono intelligente, laureata, una bomba». Prima della tv era stata scoperta dalla Avon, che ne aveva fatto il volto pubblicitario per la campagne di marketing. Pistorius, invece, prima coricarsi doveva sfilarsi le protesi che gli permettevano di camminare. Chissà quali fantasmi possono oscurare la mente. Ora si parla di lui come di un dottor Jekyll e un mr. Hyde. E si viene a sapere che già nel 2009 era stato arrestato per aver aggressione dopo aver sbattuto una porta in faccia ad una donna. In tribunale ci arriverà oggi, in manette. «Il rappresentante dello Stato si opporrà a una richiesta di libertà su cauzione», anticipa un portavoce della polizia.

«C'erano state segnalazioni di precedenti incidenti per violenze domestiche», aggiungono gli investigatori.
Già il Jekyll che ha commosso il mondo da paratleta, avrebbe indossato una maschera. Bello, commovente e ostinato in pista; duro, collerico, arrabbiato fuori. Secondo il quotidiano sudafricano «Star» qualche mese fa minacciò di «spezzare le gambe» a un uomo sospettando che fosse l'amante della sua fidanzata. Quella persona si chiama Clinton Van der Burgh ed è il produttore di «Clifton Shores», il reality «Tropika» a cui partecipava la modella. L'imprenditore lo querelò per diffamazione.

Un ex giocatore di calcio, intervenuto per sedare la lite, si vide spedire un Sms da Pistorius. Minacciava di spezzargli le gambe. Quelle che lui non ha più da quando bambino gliele dovettero amputare.
Adesso è solo. Un handicappato senza più sponsor.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica