Assunti mille pompieri Per i «finti volontari» una corsia preferenziale

Il governo vara l'ennesima infornata di precari. Molti dei quali, bocciati al concorso, entreranno al posto di chi l'ha passato. Alla faccia del merito

Assunti mille pompieri Per i «finti volontari» una corsia preferenziale

Chi non brinderebbe a mille posti di lavoro in più? Eppure in queste ore la notizia che il governo ha varato l'assunzione di mille nuovi vigili del fuoco sta mandando lo spumante di traverso a molti. In 4mila, risultati idonei al concorso del 2008, ora vedono ridotte le chance di assunzione. Brindano invece centinaia di «precari del volontariato» nei vigili del fuoco che il concorso non l'hanno fatto. O, peggio, l'hanno fatto, ma non sono passati. Per di più, le assunzioni arrivano proprio mentre gli incendi calano per il secondo anno consecutivo.

I VOLONTARI

Ma che significa «volontari», e perché chi finora lo è stato si troverà con un contratto a tempo indeterminato? Dentro questo mondo si può prestare servizio a ore, con un rimborso per il tempo lavorato, o operare come «discontinuo», su chiamate da 20 giorni ciascuna, per un massimo di 160 giorni l'anno. È personale in più, vi si ricorre in caso di incendi e calamità naturali o per sopperire alla carenza di organico (la legge di stabilità 2012 specifica che il «richiamo» dev'essere motivato). C'è chi lo fa davvero come volontariato «rimborsato», e nel resto del tempo ha altre attività - dal professionista all'impiegato, dall'imprenditore allo studente - e chi vive di questa retribuzione, analoga a quella dei vigili permanenti, con tanto di straordinario e notturno. Solo per i periodi di effettivo servizio, s'intende: per il resto c'è il sussidio di disoccupazione. Precari del volontariato, appunto.

LA STABILIZZAZIONE

Tra il 2006 e il 2008 l'allora governo Prodi apre alla stabilizzazione di questi volontari, scelti in base ad anzianità di servizio e numero di ore. Chi ha lavorato per più tempo e di più è premiato con un posto. Previa selezione fisica: corsa in pianura, percorso «di guerra», nuoto con apnea. Vengono assunti in 120, altri 3086 restano in attesa.

IL CONCORSO

Intanto il 6 novembre 2008 viene bandito il concorso pubblico per il turnover. Nel bando ci sono delle quote riservate. Il 45% ai militari (che fino al 2004, con la leva obbligatoria, facevano gli «ausiliari») e il 25% a quei volontari non stabilizzati. Che quindi, se vogliono fare il vigile a vita, hanno una loro finestra d'accesso. Stavolta però le prove sono «più difficili», racconta Alessandro Agnoletto, ex discontinuo che ha sostenuto il concorso: oltre alla prova fisica «c'era una selezione di cultura generale (per scremare le 120mila domande iniziali), un test di manualità - montare una mensola - e un esame orale di cultura generale». Il bando è da 814 posti, che vengono assegnati. Alessandro è idoneo, ma non rientra tra i primi 814. Lui per il posto dovrà aspettare, assieme ad altri 4mila.

MERITOCRAZIA?

Ma la graduatoria del concorso non scorrerà scendendo a 3mila unità grazie alla nuova infornata. Perché nella spartizione ci sono anche i volontari stabilizzandi che al concorso non hanno partecipato, oppure lo hanno fatto (1894) ma con esito negativo (1155). «La quota del 50% sarà prelevata dall'intero bacino dei volontari stabilizzandi: sono 3086», tuona Marco Barbieri, che per sostenere la causa ha fondato il «Comitato 814». «In pratica chi non è riuscito a entrare dalla porta, ora si infila dalla finestra - fa notare - e dove sono la meritocrazia e la trasparenza del concorso pubblico?»

IL SISTEMA E GLI INCENDI

L'apertura di più graduatorie ha ingolfato il sistema, creando una situazione tipo quella della scuola pubblica. Esemplare il caso di Alessandro Agnoletto: «Da volontario, se non ci fosse stato il concorso, sarei stato assunto circa 3 anni fa. Invece ho dovuto fare il concorso e, pur idoneo, non sono assunto». Ma il personale extra volontario non è esclusiva dei pompieri: lo usano le Regioni con i cosiddetti «forestali» addetti a tutelare i boschi. Un tempo a chiamata, oggi sono stati in buona parte stabilizzati.

E mentre questi precari vengono via via assunti, diminuiscono pure gli incendi: nel 2011 gli ettari bruciati furono 72mila, nel 2012 meno della metà (33620). E il trend si conferma quest'anno: a quattro mesi dalla fine gli ettari andati in fumo sono 13620 (dati Corpo Forestale dello Stato).

twitter @giulianadevivo

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