Bracciali, chimica e psicologia Le donne adesso si difendono

Bracciali, chimica e psicologia Le donne adesso si difendono

Spray che bruciano gli occhi, arti marziali per non farsi sorprendere e nuovi ritrovati della tecnologia. Hanno in comune un obiettivo: difendere le donne dai femminicidi, dalle aggressioni con l'acido, dalle violenze sessuali. Tutte notizie all'ordine del giorno, nel nostro Paese come nel resto del mondo. Notizie che fanno sentire le donne – sono loro per la maggior parte le vittime di questi episodi - sempre più sole e vulnerabili. Per questo stanno crescendo in modo esponenziale i corsi e i sistemi che insegnano alle signore come difendersi o permettono loro di reagire prima che sia troppo tardi. Proprio per questo si stanno sviluppando nuove tecnologie, tutte dedicate all'autodifesa.
L'ultimo ritrovato della scienza è stato messo a punto da una ricercatrice americana: è stato battezzato The Little Viper ed è l'unico braccialetto da autodifesa al mondo che incorpora uno spray urticante per gli occhi. All'apparenza il dispositivo è un vero e proprio braccialetto colorato, che potrebbe apparire come un accessorio fashion fra i tanti. In realtà si tratta di un dispositivo tecnologico che mette insieme moda e sicurezza visto che può «sparare» il prodotto che contiene fino a una distanza di tre metri. Costa solo 19,99 dollari e al suo interno ha lo spray sufficiente per difendersi dalle tre alle sei volte. Gli effetti collaterali, ai danni dell'aggressore, durano da 15 a 45 minuti, un tempo sufficiente per consentire alla vittima di fuggire e di chiedere soccorso. Dispositivi simili sono già diffusi anche in Italia, sono i classici spray al peperoncino, che adesso sono stati consegnati anche agli agenti della Polizia di Stato. Molto potente è anche lo spray «Nato», prodotto in Germania e in grado di infastidire le prime vie respiratorie e gli occhi del malintenzionato. Gli effetti sono solo transitori – spiegano i responsabili dell'azienda – e non sono nocivi né tossici per la salute. Ma sono sufficienti a mettere ko qualunque aggressore nell'arco di cinque metri. Ma per difendersi le donne non usano solo il peperoncino. Mettono in gioco anche se stesse. Così stanno scoprendo anche i corsi, specialmente quelli che includono le arti marziali, che stanno fiorendo un po' ovunque in Italia. Nella maggior parte dei casi sono gratuiti e sono organizzati dalle associazioni o anche dai Comuni.
Lo scorso febbraio, per esempio, sono partite le lezioni del Comune di Milano. Sono gratuite, dedicate alle donne e tenute dagli insegnanti di arti marziali della scuola della polizia locale del capoluogo lombardo. Molto utili – assicurano gli organizzatori – sono anche i corsi di krav maga, una disciplina nata in Israele nel corpo delle forze speciali, che adesso ha conquistato mezzo mondo. Il suo obiettivo è sviluppare la sicurezza personale soprattutto quando si tratta di gestire situazioni di violenza da strada o domestica, facendo in modo che le signore siano motivate, determinate e sicure in ogni situazione. In alternativa, sta riscuotendo molto successo anche il wilding. Si tratta di una nuova tecnica di difesa personale che punta essenzialmente sulla capacità di individuare gli indizi e di reagire prima dell'aggressore. L'obiettivo non è cercare lo scontro fisico, ma liberarsi prima di essere colpiti.

Proprio per questo questa disciplina è adatta a tutte le donne, anche a quelle più gracili e meno preparate dal punto di vista atletico. Perché femminicidi, aggressioni e violenze sessuali siano finalmente solo un lontano ricordo.

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