"La nostra libertà è sotto attacco". Alla convention dei giovani di Forza Italia, Silvio Berlusconi smaschera il golpe che la sinistra sta mettendo in atto per cacciarlo dal parlamento. E, a soli quattro giorni dal voto sulla decadenza da senatore, punta il dito contro quello forze politiche che, da oltre vent'anni, le stanno tentando tutte per farlo fuori: non essendoci riuscite alle elezioni, adesso tenteranno il blitz a Palazzo Madama: "In Senato c’è un processo per un omicidio politico del leader del centrodestra". "Sfidiamo apertamente questa sinistra che non ha mai rinnegato la sua storia e l’ideologia più criminale e disumana del mondo e fa dell’odio un comportamento invincibile - promette - non pensino che noi lasceremo che questo colpo di stato si realizzi senza reazione da parte nostra".
L’Inno d’Italia apre l’intervento di Berlusconi alla convention dei giovani di Forza Italia, intervistato sul palco da Annagrazia Calabria. Look casual, con dolcevita blu sotto la giacca scura, per il Cavaliere, che è accompagnato da Francesca Pascale, seduta in platea. "C’è un presidente, c’è solo un presidente", scandiscono i ragazzi. "Visto che avete appena affermato 'c’è un solo presidente' - attacca il Cavaliere - vediamo di non farcelo fare fuori". Anche se non lo nomina, ha bene in mente il voto sulla decadenza. Mercoledì prossimo l'Aula di Palazzo Madama sarà chiamata a decidere, infatti, se dovrà lasciare la carica da senatore. Non essendo mai riuscita a batterlo democraticamente alle urne, la sinistra vuole cogliere la palla al balzo per estrometterlo dal parlamento. Una violenza senza precedenti che il leader di Forza Italia non fatica a bollare come un attacco alla democrazia. "Sono tre notti che non dormo - spiega - perché quello che sta accadendo mi preoccupa moltissimo, non per me, io ho un’età veneranda e a me può succedere anche di tutto, ma per quel che succede al Paese". Sebbene la sinistra stia mettendo a segno un attacco senza precedenti alla libertà del centrodestra, nessuno si alza in piedi a contrastare questo assalto. Ricordando un discorso fatto ai giovani del Ppe a Bilbao anni fa, il Cavaliere ammette di essere "preoccupato perché vogliono togliere la libertà". "Per me la libertà è l’essenza dell’uomo, l’essenza del nostro cuore, l’essenza della nostra intelligenza", continua ricordando che "è il diritto alla libertà a giustificare lo Stato".
In questo attentato alla libertà, un ruolo predominante lo gioca la magistratura che, come spiega lo stesso Berlusconi, è riuscita a diventare "un contropotere capace di mettere sotto gli altri due poteri", quello legislativo ed esecutivo. "Nella magistratura oggi non si giudica più per quello che è il fatto oggetto del giudizio ma o per un’ideologia politica o per un do ut des tra magistrati", continua puntando il dito anche contro la polizia giudiziaria, rea di essere diventata "un esercito di fedelissimi con lo stesso orientamento delle procure le cui attività sono assolutamente sconosciute al ministro degli interni" e al Guardasigilli. La magistratura, e in particolar modo quelle correnti politicizzate che portano le proprie battaglie all'interno dei tribunali, godono poi di buoni rapporti con la stampa. Anche in questo caso Berlusconi non intende risparmiare niente a nessuno e, ricordando l'avviso di garanzia nel ’94, accusa il Corriere della Sera di essere, "da sempre, organo non ufficiale, anzi ufficiale, della procura di Milano". Nonostante i continui assalti assalti giudiziari e l'ultimo colpo messo in atto dalla Cassazione al processo sui diritti tv, Berlusconi intende dimostrerà, carte alla mano, che le accuse nei suoi confronti sono infondate. "Ci sono stati trucchi - ribadisce - per consegnare il mio giudizio a un apposito collegio feriale costruito appositamente per il mio processo e costituito da tre giudici di estrema sinistra".
L'ultimo atto di questa persecuzione giudiziaria sarà scritto mercoledì prossimo, quando l'Aula di Palazzo Madama sarà chiamata a votare la decadenza di Berlusconi da senatore. Un voto che non spaventa il Cavaliere. Che, al contrario, alza la posta in gioco e lancia una sfida alla sinistra: "Non pensino che lasceremo che questo colpo di stato si realizzi senza reazione da parte nostra. Alla sinistra dico che non ho paura, non ho niente da farmi perdonare, sono completamente innocente e sono la bandiera del mio popolo". Proprio per questo non chiederà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la grazia. Piuttosto, è il ragionamento del leader di Forza Italia, il capo dello Stato "non dovrebbe avere un attimo di esitazione a dare, senza che io presenti la richiesta, un provvedimento che cancelli l’ignominia dell’affido ai servizi sociali".
"Che un cittadino che si è sempre comportato con grandissimo rispetto nei confronti di chiunque - continua - venga affidato agli assistenti sociali perché possa riabilitarsi credo non sia solo un’umiliazione per lui, per me, ma anche per il Paese, una cosa ridicola e inaccettabile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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