Il censore Saviano imbavaglia chi lo critica

Il paladino della libertà di stampa querela un sito scomodo. Ma sotto inchiesta è finito un ignaro postino

Il censore Saviano imbavaglia chi lo critica

È la stampa, bellezza. Dovrebbe saperlo, Roberto Saviano, dopo tutti gli appelli, le comparsate televisive, i monologhi teatrali, le articolesse chilometriche, le manifestazioni di piazza a favore della libertà d’informazione insieme agli evergreen Al Gore e Salman Rushdie. Ha addirittura tenuto una conferenza alla Svenska Akademien, l’Accademia svedese dei Nobel sul fatto che la parola è un purosangue che non può essere imbrigliato come un ronzino qualsiasi, deve correre veloce sui prati dello sdegno civile e dell’impegno nazional-popolare, e calpestare veloce le praterie dell’Esempio.

Infatti, fedele alla predica, l’eroe dell’antimafia di carta se l’è presa con chi, in terra di camorra, svolge il non facile compito di informare. E così ha querelato il sito d’informazione Casertasette.it mandando sotto processo il direttore della testata, Biagio Salvati (un eccellente cronista che ai tempi riempiva di carte giudiziarie l’ancor acerbo scrittore) e il decano dei cronisti di nera casertani Ferdinando Terlizzi. Si è sentita diffamata, la star di Gomorra, da una serie di articoli che il quotidiano online ha pubblicato da maggio a ottobre 2008, quando ormai il bestseller sui Casalesi aveva superato i confini nazionali per conquistare i mercati europei. Cose forti, attacchi violentissimi. Roba da condanna sicura. Eh, sì: il paladino della libertà di stampa, ad esempio, non ha digerito il fatto che Terlizzi abbia recensito un libro sulla camorra del bravissimo giornalista napoletano Gigi Di Fiore scrivendo che si trattava di un lavoro più fedele alle fonti e ai fatti rispetto a Gomorra, che contiene invece parecchie vicende inventate di sana pianta. Anatema. E ancora: Salvati e Terlizzi dovranno spiegare com’è che gli è saltato in mente di scrivere che Sua Eccellenza Saviano aveva difficoltà a trovare casa per motivi di sicurezza, dopo che la stessa notizia l’avevano pubblicata – evidentemente, senza ricevere carte bollate – praticamente tutti i quotidiani napoletani.

Affetto da querelite acuta, Saviano ha denunciato il direttore e il cronista/commentatore del sito anche per articoli ripresi pari pari da altri quotidiani e soprattutto dall’informatissimo e gettonatissimo sito Dagospia. La sola decisione di riproporli ai lettori di Casertasette.it, secondo lo scrittore, li rende meritevoli di una legnata in un’aula di giustizia. E poco importa che, prima o in contemporanea al sito casertano, gli stessi articoli avessero fatto il giro del web e della carta stampata. Così la prossima volta imparano a lanciarli nella home page. E il primo che deve pagare per omesso controllo è proprio il direttore Salvati, quello che generosamente forniva al carneade Saviano atti giudiziari e chicche sui Casalesi. La guerra è guerra. La cosa più incredibile di tutta questa vicenda, però, è un’altra: a causa della querela di Saviano è finita sott’inchiesta la persona sbagliata. Non già il cronista di giudiziaria Ferdinando Terlizzi, 75enne di Santa Maria Capua Vetere, di professione giornalista, ma l’omonimo Terlizzi Ferdinando, 35enne di Lodi, postino, che con Casertasette e il mondo di Gomorra non c’entra assolutamente nulla. Eppure, il poverino è rimasto per tre anni incagliato nel processo e, solo qualche giorno fa, nonostante l’opposizione del pm e dei legali di Saviano, il giudice di Milano si è dichiarato incompetente accorgendosi dell’errore. Così, la singolar tenzone tra Davide e Golia si è spostata dal capoluogo lombardo a Santa Maria Capua Vetere dove l’autentico Terlizzi abita e scrive sul blog indigesto al Grande Scrittore.
Si attendono ora vibranti arringhe dei numi tutelari (a senso unico) della libertà di stampa.

È sacrosanto difendere Corrado Formigli dal risarcimento-monstre di 7 milioni di euro, ma non guasterebbe una parolina di solidarietà ai piccoli cronisti di provincia che hanno osato scrivere, o riportare cose scritte da altri, sul corregionale Saviano. L’ha detto pure San Roberto: «Si deve continuare a porre le domande. È legittimo non rispondere ma impedire di fare domande no». Ecco, la domanda è questa: chi si schiererà adesso con Casertasette contro Saviano?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica