Guerra in Ucraina e aiuti militari a Kiev. In Aula è scontro totale tra Guido Crosetto e il Movimento 5stelle in merito alla proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina. Se da un lato il ministro della Difesa vuole arrivare a una pace che difenda le autorità ucraine dall’altra parte, in nome di un ferro anti-atlantismo, il M5S continua ad accusare di “ipocrisia” il ministro che, secondo i pentastellati, starebbe nascondendo il “fallimento” dell’invio delle armi a Kiev.
Il via libera del Senato
I numeri dell’Aula, però, vanno contro ai desideri di cinque stelle e sinistra estrema. Il Senato, con 123 sì, 25 no ed un astenuto, ha appena dato il via libera al decreto Ucraina. Il provvedimento, che passa ora all'esame della Camera, proroga fino al 31 dicembre del 2025 l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina. Alla Camera era infatti passata la risoluzione della maggioranza presentata dopo le comunicazioni del ministro della Difesa. Nel testo della maggioranza, identico a quello votato ieri dal Senato, si impegna il Governo, tra l'altro, a "continuare a sostenere, in linea con gli impegni assunti e con quanto sarà ulteriormente concordato in ambito Nato e Unione europea, nonchè nei consessi internazionali di cui l'Italia fa parte, le autorità governative dell'Ucraina anche attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari".
L'attacco di Crosetto
Ed è proprio sull’invio di aiuti militari a Kiev che è nato l’ennesimo diverbio tra Crosetto e il movimento guidato da Giuseppe Conte. Il ministro della Difesa ha subito attaccato durante le sue comunicazioni. L'Italia "ha fornito aiuto a una nazione che non aveva nemmeno la possibilità materiale per difendersi, perchè non aveva le armi" e quelle armi "non hanno alimentato la guerra ma hanno consentito a persone che avrebbero usato anche le pietre o le fionde di difendersi”, ha spiegato Crosetto. Che poi ha aggiunto:“E se l'Occidente non fosse intervenuto all'inizio del conflitto oggi forse ci sarebbe la pace ma ci sarebbe la stessa pace che c'è nei cimiteri”.
La risposta del M5S
Sul terzo punto della risoluzione del Pd (quello che, rifacendosi agli impegni internazionali assunti dall'Italia puntava a sostenere Kiev mediante tutte le forme di assistenza necessarie) però M5s e Avs hanno votato contro. Da qui le accuse del Movimento. Guido Crosetto, afferma il M5S,"accusa di ipocrisia il Movimento cinque stelle per aver votato nel 2022 una risoluzione per l'invio di armi all'Ucraina 'identicà a quella che invece oggi non votiamo. L'ipocrisia è quella di Crosetto nel parlare di atti identici, fingendo di non conoscere l'abissale differenza logica e storica tra i due atti”. Poi, a stretto giro, arriva la spiegazione: “Pochi giorni dopo l'invasione, ritenemmo doveroso aiutare un'Ucraina militarmente inferiore consentendole di affrontare l'emergenza e di difendersi per avviare nel frattempo un lavoro di soluzione negoziale, che però non c'è mai stato e che quando altri hanno intrapreso è stato boicottato, non dall'Italia ma da Londra e Washington.
Da allora in avanti l'invio di armi è servito solo per puntare sulla sconfitta della Russia, sulla soluzione militare non più diplomatica del conflitto: ipotesi che noi denunciammo come irreale e controproducente, e che infatti tale si è rivelata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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