Concita De Gregorio, nell'ultimo suo articolo su la Repubblica, difende Liliane Murekatete, compagna di Aboukabar Soumahoro e la paragona a Chiara Ferragni. Usa belle parole la De Gregorio nel suo lunghissimo articolo in difesa della Murekatete, gliene va dato atto e non c'è nemmeno da scandalizzarsi se la sinistra ha scelto di prendere le sue parti. O meglio, una porzione di sinistra, perché gli altri hanno deciso di tacere. Lecita una posizione e lecita l'altra. Ma paragonare la moglie di Soumahoro a Chiara Ferragni e lasciar intendere che dietro le critiche a Liliane Murekatete ci sia il razzismo è intellettualmente scorretto per molti motivi.
"In cosa è scandaloso che una giovane bellissima donna arrivata in Italia dal Ruanda guardandosi attorno nel mondo nuovo abbia ritenuto che farsi fotografare poco vestita potesse esserle utile. Cosa disturba del fatto che ami gli abiti firmati come la suprema imprenditrice del Paese. Perché è nera?", scrive Concita De Gregorio. Sulle foto senza veli nessuno deve intervenire, in quanto l'uso libero che la compagna di Soumahoro (così come qualunque ogni altra donna) fa del suo corpo non deve essere oggetto di giudizio. Ma sul paragone con la moglie di Fedez c'è più di qualche passaggio fallace, partendo proprio dal ruolo che le due donne hanno nella società.
Liliane Murekatete è (o è stata) nel consiglio di amministrazione di coop operanti nella gestione dei migranti. Quel tipo di cooperative ricevono ingenti finanziamenti dallo Stato per operare, che non ricevono le imprese tradizionali come quella di Chiara Ferragni. Il componente di un consiglio di amministrazione, in linea di principio, interviene nella gestione e per quanto al momento sotto la lente di ingrandimento delle autorità ci sia sua madre, difficilmente Liliane Murekatete non sapeva delle incongruenze che sono emerse nelle ultime settimane. Ed è proprio l'ambito operativo a solcare le maggiori differenze tra Liliane Murekatete e Chiara Ferragni: belle e giovani entrambe, ma con obiettivi dichiarati evidentemente diversi.
E non c'entra niente il fatto che la compagna di Aboukabar Soumahoro sia nera. Le critiche le avrebbe ricevute comunque davanti a quello che è emerso, anche perché si accompagna al deputato "con gli stivali". Certo, probabilmente se il suo compagno non fosse stato Soumahoro ci sarebbe stata un'eco mediatica meno importante ma anche qui il razzismo non c'entra nulla. Aboukabar Soumahoro ha fatto della difesa dei braccianti sfruttati il suo "core business" politico.
Ha basato l'intera carriera, sindacale prima e politica poi, sulla difesa dei migranti e non sulle canzoni rap come ha fatto Fedez. È proprio sul tema centrale dell'inchiesta che coinvolge le coop nelle quali è coinvolta Liliane Murekatete che il deputato ha ottenuto popolarità. E questo è un dato incontrovertibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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