La conferma di Letta: "L'Imu non si paga"

Ma l'abolizione dell'imposta resta senza "copertura". Spiagge, via libera alla vendita

Enrico Letta mette la parola «fine» sulla querelle della seconda rata Imu sull'abitazione principale. «Le famiglie italiane non la pagheranno», annuncia il presidente del Consiglio. «È una decisione già assunta politicamente e la applicheremo tecnicamente nei prossimi giorni».

Poi, immaginando le possibili polemiche sul tema (puntualmente arrivate), osserva: «Il ministro Saccomanni ha detto quello che tutti abbiamo detto. Vale a dire - aggiunge - la copertura per la seconda rata non è una questione semplice, ma sul piano politico è una decisione presa». Secondo il premier, sull'Imu c'è stato «un cortocircuito mediatico: mi rendo conto - prosegue - che in questa fase ogni tema diventa occasione di terremoti politici, ma Saccomanni ha detto una cosa che ripeto anch'io».

Nonostante l'ombrello di Letta, Renato Brunetta torna a criticare il ministro dell'Economia. «Come avevamo previsto - commenta il capogruppo Pdl alla Camera - il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che è uomo d'onore, ha smentito il ministro Saccomanni». E prosegue: «Ci chiediamo fino a quando debba continuare questa dicotomia tra presidente del Consiglio e ministro dell'Economia e fino a quando dovremo subire le docce fredde del ministro Saccomanni e le rettifiche del premier Letta».

Il problema Imu, comunque, non è completamente accantonato. Il governo deve recuperare entro fine anno 2-2,2 miliardi di euro. La copertura potrebbe essere recuperata portando al 120% gli acconti fiscali delle banche. «Si tratta di coperture non indolori», ha scritto il ministro dell'Economia in una lettera a Libero. Pier Ferdinando Casini preferirebbe che si facesse ricorso alla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia detenute dalle banche. Il governo stima che dall'operazione possano garantire il prossimo anno tra i 4 ed i 7 miliardi.

Inevitabilmente, l'abolizione dell'Imu rischia di avere ripercussioni sulla legge di Stabilità. Il relatore Pd al Senato, Giorgio Santini, anticipa l'ipotesi di ripristinare le detrazioni che esistevano per l'Imu anche per la Tasi. Ma, soprattutto, Santini annuncia l'emendamento che punta ad abbassare a 90mila euro (dai 150mila previsti) la soglia oltre la quale far scattare un «contributo di solidarietà» del 5% per le pensioni. In tal modo - spiega - è possibile recuperare le risorse per reintrodurre l'indicizzazione dei trattamenti previdenziali fino a 3mila euro. Estenderla a tutti i pensionati costerebbe - stima Santini - 800 milioni.

Nel complesso, gli emendamenti attesi sulla manovra a Palazzo Madama saranno più di 3mila. Il Pd ne presenterà 600. Altrettanti il Pdl (lunedì incontrerà il governo) che punta ad intervenire per 7-8 miliardi. Il relatore Pdl alla Legge di Stabilità, Antonio D'Alì, spiega che buona parte deriveranno dalla «sdemanializzazione» degli stabilimenti turistici, con una vendita delle infrastrutture cedibili ed un allungamento delle concessioni. Nella sostanza, l'Idea sarebbe quella di separare le infrastrutture turistiche dalle spiagge vere e proprie.

E propone che la Tasi non sia pagata in funzione del metri quadrati, ma dell'effettiva immondizia prodotta. Il Pdl conta di proporre anche una sanatoria sulle cartelle esattoriali per recuperare le risorse necessarie a ridurre il cuneo fiscale.

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