La Lega ha dato il via ai lavori per il congresso di Varese al teatro sociale di Busto Arsizio per l'elezione del nuovo segretario provinciale. Sono stati chiamati al voto i 639 militanti della provincia per scegliere, oltre al nuovo segretario, anche il direttivo, dopo anni di commissariamento. I candidati erano il sindaco di Gallarate Andrea Cassani e l'ex capogruppo in consiglio provinciale Giuseppe Longhin, sostenuto dal comitato del nord. A essere eletto è stato Andrea Cassani, che ha ottenuto 229 voti, contro i 217 andati a Giuseppe Longhin, candidato sostenuto dalla corrente nordista, comitato del Nord. Su 638 aventi diritti, i votanti sono stati 462, 13 le schede nulle, tre le bianche.
Omaggio della Lega di Varese a Roberto Maroni, in omaggio al quale è stata lasciata vuota una poltrona in prima fila. L'ex ministro era originario di Lozza, un paese in provincia di Varese. Sulla sedia i militanti hanno sistemato una bandiera della Legalombarda, il libro 'Il mio Nord' scritto da Maroni nel 2012, e un paio di occhiali rosso neri come quelli che indossava il fondatore della Lega (gadget usato anche per la campagna elettorale per le regionali del 2013, slogan "La vedo come Maroni").
Durante il congresso è intervenuto il deputato Stefano Candiani: "I segretari sono come i cardini della porta: non appartengono allo stipite o all'anta, ma li tengono in piedi. Oggi si confrontano le tesi ma da domani c'è un segretario nuovo, ci sono delle funzioni che vanno rinnovare perché si sono un po' arrugginite".
Il deputato della Lega ha concluso: "Non c'è un candidato che vince oggi che non sarà il candidato apprezzato da Salvini domani. Chi cerca di tirare le candidature cerca di tenere in piedi la porta senza il cardine. Le cose funzionano solo se collegate o unite".
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