Dà fuoco alla figlia e si uccide con lei

Una storia d'amore e di violenza. Una storia, l'ennesima, finita nel più atroce dei modi. Agghiacciante da raccontare. Un padre che decide di farla finita e di portare con sé la sua famiglia, un nucleo che di fatto non esisteva più. Tutto in una sequenza da horror, allucinante e allucinata come la mente che l'ha partorita. Lui, Gianfranco Di Zio, è morto, la sua bimba di 5 anni, Neyda, pure; a salvarsi, rimanendo gravemente ustionata, solo la madre, Ena Pietrangelo.
La tragedia si è consumata ieri pomeriggio a Pescara, in un'auto parcheggiata lungo una strada, davanti agli occhi terrorizzati e impotenti dei passanti. Ma soprattutto di quella donna che, senza poter far più nulla, vedeva morire tra le fiamme sua figlia. Avvinghiata dal padre in una abbraccio selvaggio e feroce. Senza scampo. Scioccante il racconto di un soccorritore: «Terribile, una situazione difficile sia umanamente che dal punto di vista lavorativo. Quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti due sagome sul sedile posteriore della Peugeot. I due corpi, uno più grande di una persona adulta e l'altro più piccolo erano completamente carbonizzati».
È successo in via Lago di Chiusi, nel quartiere Rancitelli. Qui-stando alla prima ricostruzione fatta dalla polizia- Gianfranco, 48 anni, e Ena, di quattro più giovane e madre di altre tre figlie (avute da un precedente matrimonio, si sono incontranti insieme con la piccina. Ormai da un anno l'unione si era spezzata, la coppia viveva separata. Un rapporto finito nel peggiore dei modi dopo la denuncia di lei, nell'aprile 2013 per maltrattamenti in famiglia. Lo scorso ottobre il giudice aveva condannato Di Zio ad un anno di reclusione, una volta uscito (al solito in Italia con largo anticipo) poteva vedere la figlioletta solo una volta alla settimana e solo alla presenza degli assistenti sociali.
Ieri, probabilmente con un pretesto, è riuscito ad attirare in trappola l'ex compagna. Nei suoi piani avrebbero dovuto morire tutti insieme. Erano seduti in macchina quando lui si è cosparso di benzina, stringendo a sé la bimba, e appiccando il fuoco.

Ena ha cercato in tutti i modi di salvarla prima di essere costretta a buttarsi fuori quella Peugeot trasformata in una pira: ustionata sul 40 per cento del corpo non ha potuto far altro che assistere in lacrime, impietrita, alla tragedia che si stava compiendo.

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