Imu alla Chiesa, il governo tira dritto: "Confermata la linea di assoluto rigore"

Altro che assist del governo alla Chiesa. Cade nel vuoto l'indiscrezione pubblicata da Repubblica, secondo cui Monti starebbe pensando a una modifica sul regolamento della dichiarazione dei redditi. "Nessun blitz, nessun arretramento - commenta Palazzo Chigi - ma conferma della linea di assoluto rigore e trasparenza più volte sostenuta dal governo".

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, il governo Monti avrebbe brigato per garantire agli enti no profit che generano utili (e a quelli ecclesiastici in primis) un piccolo cambiamento nello statuto per aver diritto a uno sconto sull'imposta. Un'agevolazione che avrebbe riguardato solo le attività "miste" (in parte no profit, in parte destinate ad attività commerciali come ostelli, mense, cliniche) in modo da avere una definizione studiata ad hoc proprio pe ridurre l'Imu. Un'indiscrezione che Palazzo Chigi ha subito smentito precisando che la ricostruzione dei fatti è "del tutto errata e destituita di ogni fondamento". "Non c’è stato infatti alcun arretramento", ha chiarito la presidenza del Consiglio spiegando che la norma è in linea con le richieste dell’Unione europea e non è stata modificata in alcuna parte dall’esecutivo durante l’esame a Montecitorio. "L'intervento si era reso necessario a seguito del primo parere del Consiglio di Stato, che individuava un possibile profilo di debolezza nell’assenza di una delega espressa per il regolamento governativo, che risponde in dettaglio e puntualmente ai criteri comunitari", ha concluso Palazzo Chigi spiegando che il governo ha operato affinché la norma per gli enti non commerciali non fosse resa, in alcun modo, meno stringente a seguito di ulteriori iniziative parlamentari.

Proprio per questo, gli emendamenti parlamentari sono stati, a loro volta, espunti ed è stato ripristinato, proprio su iniziativa del governo, il testo originario. Insomma, nessun blitz, ma una conferma della linea di rigore.