E così scopriamo che in questi giorni Non una di meno, l'associazione che dal 2016 "si batte contro ogni forma di violenza di genere, contro tutte le facce che assume il patriarcato nella società in cui viviamo", è sul piede di guerra. Non per le barbare violenze che stanno drammaticamente segnando la cronaca nera milanese. No, per quello non c'è tempo. O comunque manca l'interesse. A farle andare su di giri è l'adunata degli alpini, la 94esima (in questi giorni a Udine).
Dopo essere scese in piazza ad Ancona "per l'aborto libero sicuro e gratuito per tutt3" (la chiamano "interruzione volontaria di patriarcato"), le amazzoni sono tornate a lamentarsi dei "fatti di Rimini" (ricordate l'ondata di denunce montate dalla stampa e poi finite in nulla?) e a chiedere "specifiche misure di sicurezza". Al loro fianco ci sono Casa Madiba Network e Pride Off, con cui hanno fondato il collettivo Autodifesa transfemminista, e soprattutto Dilda. Avete letto bene. Dildo, ma al femminile. Non è un penoso gioco di parole ma un acronimo che si è dato uno spazio autogestito e che sta per "Distruggi infùriati lìberati e debella gli alpini". Già.
Ora, fosse rimasta confinata alle sparate delle transfemministe, probabilmente non saremmo qui a scrivere di questa inutile polemica. Poi, però, alcuni alpini inviano qualche messaggio in chat e allora eccoli lì, a Repubblica, di nuovo tentati di infangare l'intero corpo. "Al raduno degli alpini, tradizionalmente, l’unica emergenza conosciuta, e in un certo senso celebrata, era quella etilica", scrive Michele Serra nell'Amaca di oggi. "Come è noto, l’anno scorso a Rimini si è aggiunta – i tempi evolvono – un’emergenza 'di genere', a causa di una serie di comportamenti grevi e stupidi che i maschi grevi e stupidi chiamano 'galanterie' e le femmine considerano intrusivi e violenti". Al tempo Repubblica dava letteralmente i numeri di quello che sembrava aver assunto i contorni di uno stupro di massa. Titolo del 9 maggio: Rimini, salgono a 150 le denunce di molestie all'adunata degli Alpini: "Oscenità e aggressioni". Titolo del 12 maggio: Adunata degli Alpini, le segnalazioni di molestie salgono a 500. Nel frattempo una petizione online aveva raccolto oltre 10mila per vietare adunate future. Una sorta di daspo. E poi? Poi è venuto fuori che della valanga di denunce online soltanto una è stata effettivamente depositata e che quella è stata pure archiviata.
Ma veniamo a quest'anno. E a Serra a cui non sono andati giù i fantomatici messaggi scritti su una chat da un gruppetto di penne nere che si dicevano preoccupate di imprecisati agent provocateur in gonnella tra le vie di Udine pronte a filmarli per incastrarli. "Persone adulte di ogni genere - si è messo a bacchettare oggi l'editorialista di Repubblica - dovrebbero potere affrontare con serenità la promiscuità di strada e di bar, senza temere tranelli: per evitare candid camera di manate sul sedere, basta non dare manate sul sedere". Per carità, on fa una piega.
Ma, forse, Serra avrebbe potuto derubricare quella chat per il valore che effettivamente ha (nulla) e fare lo sforzo di andare oltre a certi svilenti stereotipi etilici e, chessò, raccontare le pagine eroiche che i nostri alpini scrissero e scrivono ancora oggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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