Emiliano fa ricorso contro il governo

Il presidente della Regione Puglia impugna il decreto di commissariamento dei Giochi del Mediterraneo

Emiliano fa ricorso contro il governo

Sommersi dai gravi ritardi nella realizzazione delle opere e nell’impossibilià di riuscire a realizzarle entro il 2026 data della manifestazione, il governo ha deciso di commissariare i Giochi del Mediterraneo. Che si svolgeranno fra tre anni a Taranto, unica città del mondo che ha osato candidarsi per la prossima edizione. “Un evento che si è inventato la regione Puglia”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che chiede al governo 150 milioni per organizzarli, ma che non vuole essere commissariato. E che ora ricorrerà alla Consulta, impugnando il decreto di commissariamento.

Come sempre ha fatto per decine di decreti, contro Ilva, Tap, Trivelle, Emiliano è ricorso per via giudiziale contro le decisioni del governo. Perdendo poi tutti i ricorsi, che alla fine non paga di tasca propria ma con quelle dei pugliesi. A cui oltre che far perdere i soldi, fa perdere anche tempo inutilmente.

Il commissario scelto dal Governo per i Giochi del Mediterraneo è Massimo Ferrarese. Imprenditore edile di Francavilla Fontana, già presidente di centrosisnistra della Provincia di Brindisi di dal 2009 al 2012. Nel 2015 fu nominato dal governo di centrosinistra presidente di Invimit, la società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha nel suo portafoglio tutti gli immobili patrimonio dello Stato (poi passata sempre a un pugliese, Nuccio Altieri della Lega). Ma a Emiliano questa scelta non sta bene. E si copre dietro il parere dell’avvocatura regionale per giustificare la scelta di rompere con il governo per impugnare il decreto: "All'esito della disamina da parte dell'Avvocatura regionale è emersa l'illegittimità costituzionale delle norme che hanno inaspettatamente disposto il commissariamento dei Giochi del Mediterraneo, eliminando qualsiasi forma di collaborazione con la Regione Puglia per la scelta degli interventi da realizzare nel nostro territorio. Il Commissario non è bloccato dall'eventuale ricorso dinanzi alla Corte e può proseguire il suo lavoro. Tuttavia, nello spirito di leale collaborazione che dovrebbe ispirare tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, auspico che il Governo modifichi al più presto la normativa frettolosamente varata, perchè la realizzazione di interventi infrastrutturali che trasformeranno irreversibilmente il nostro territorio non può prescindere dalla necessità di una collaborazione istituzionale con gli enti territoriali”.

Due mesi fa erano stati i ministri Raffaele Fitto e Andrea Abodi a scrivere al comitato organizzatore, di cui fanno parte anche Regione e Comune di Taranto, manifestando "preoccupazione" per "il ritardo accumulato nell'attività di programmazione". I ministri avevano evidenziato "delle criticità" e sostenuto che non c'erano "elementi sufficienti per l'aggiornamento dello schema di Dpcm recante l'identificazione delle opere da realizzare". Questa "mancanza" rischiava "di compromettere il tempestivo avvio degli interventi in tempi utili per lo svolgimento dei Giochi". La norma è stata inserita nel decreto Pnrr con emendamento dei senatori di Fratelli d'Italia. Eppure nonostante sia passato un mese da quando è stato approvato l’emendamento per il commissariamento, il sindaco di Taranto, il dem Rinalndo Melucci, sorprendentemente ha provato in quest’ultimo periodo a recuperare tutto il tempo perso finora convocando in fretta e furia una conferenza dei servizi per approvare il totale rifacimento dello stadio, un progetto da 80 milioni presentato da una ditta con 10 mila euro di capitale sociale, nonostante il masterplan di candidatura prevedesse solo il restauro della struttura. È qui che dovrà rimettere subito mani il commissario Ferrarese, insieme all’assurdo progetto della piscina che il comune di Taranto vorrebbe fare lungo la costa a meno di 300 metri dalla riva, un ecomostro in totale spregio paesaggistico, come altri che sono abbandonati sul lungomare di Taranto: dal tartaruga comunale al residence village. Per queste ragioni stamattina contro Michele Emiliano sono intervenuti big di primo piano di Fratelli d’Italia.

Giovanni Donzelli, il responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia, ha dichiarato: "Noi siamo convinti che sia necessario il dialogo fra le istituzioni, non cerchiamo mai lo scontro. Serve poi che i cittadini abbiano le soluzioni. Se gli scontri sono fini se stessi e per un semplice esercizio di potere non ci appassionano”. Più duro il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: "Giudico negativamente questa decisione nella misura in cui si dimostra l'elevato livello di contenzioso di Michele Emiliano non accettando una decisione che era propria del governo italiano. Ora il fatto che sempre di più Emiliano si isoli a livello nazionale racconta di un presidente della Regione confuso, in affanno, che scarica sempre sugli altri le responsabilità, vedi la sanità, e che cerca soltanto rissa per nascondere la sua inadeguatezza nel gestire la Regione Puglia".

Nei giorni scorsi sul comissariamento dei giochi, richiesto per primo dal consigliere comunale della Lega Francesco Battista, era intervenuto il deputato di Fdl Giovanni Maiorano: “Il comitato messo su da Emiliano in questi quattro anni ha avuto in mano già 4,5 milioni di euro da parte del governo senza riuscire a produrre nulla, se non nomine e un video con la bella immagine di Otranto al posto di Taranto nella presentazione mostrata al comitato internazionale. La minaccia che oggi il comitato e il sindaco di Taranto fanno, di portarsi via il pallone e mandare tutto all’aria in caso di commissariamento, dimostra che non è al successo della manifestazione che tengono, ma a gestirla personalmente. Il Governo Meloni invece, specialmente nella figura dei ministri incaricati Raffaele Fitto e Andrea Abodi- ha detto Maiorano- ha l’unico obiettivo di riuscire nella manifestazione dell’evento, e procedere con iter commissariali, come già fatto per l’edizione di Pescara, è l’unico modo per superare l’inerzia che, come a Taranto si sta verificando per l’ospedale san Cataldo, o Palazzo degli Uffici, porterebbe a una dilatazione dei tempi che non possiamo permetterci. Spiace davvero che la sinistra di Emiliano e Melucci prima chieda i soldi al Governo Meloni, e poi preferisca buttare tutto all’aria, minacciando di far saltare i Giochi del Mediterraneo, se a gestirli non saranno loro”.

Maiorano ha ricordato che "Lo stesso direttore generale del comitato Elio Sannicandro, scelto da Emiliano e Melucci, ha ammesso in Consiglio regionale il reale dubbio nel riuscire a concludere entro il 2026 le opere più importanti. Tra cui vorrei ricordare lo stadio Iacovone, che in difformità dal dossier di candidatura, il Comune ha voluto trasformare da una ristrutturazione dell’esistente, nella costruzione di un nuovo stadio con hotel, piscina, centro commerciale, e chi più ne ha più metta. Opera che tutti vorremmo a Taranto, ma che concretamente nessuno riuscirebbe a realizzare entro il 2026 (lo stesso cronoprogramma presentato dal Comune prevede una consegna risicata per la primavera 2026, a ridosso dall’evento). Ma neppure lavorando notte e giorno h24 così come per l’ospedale San Cataldo, si riuscirebbe a completare un’opera del genere. E infatti gli auspicati 400 giorni che Emiliano, con accanto l’allora premier Conte e il sindaco Melucci, disse ci sarebbero voluti per l’apertura dell’ospedale San Cataldo, sono diventati 920 e nessuno di loro dice più quando verrà completato. Questi tempi per le opere sportive per i Giochi non possiamo permetterceli - ha detto Maiorano- perché se il ritardo dell’Ospedale grava sulla salute dei tarantini, quello dei Giochi rischierebbe di farci fare una figura mondiale. E dire come fanno oggi Melucci ed Emiliano che non ci sono ritardi, proprio alla luce della pessima performance dell’ospedale (ma anche di Palazzo Archita, della tangenziale est, di Casa Paisiello, e di tutte le opere pubbliche mai completate) significa prendere in giro i cittadini. Il governo Meloni, che è il governo della concretezza, insieme alla maggioranza parlamentare di centrodestra, e ai ministri Fitto e Abodi, per questo motivo ha deciso di commissariare i Giochi".

E infatti di 29 opere per i Giochi non ancora cantierizzate, una sola è in corso d'opera, lo stadio di atletica di Taranto, che l'amministrazione del pd aveva

promesso sarebbe terminato nella primavera 2022. Ma come tutti i cantieri in città, la consegna è stata prorogata. Non potendo prorogare anche la data dei giochi del mediterraneo, il governo è stato costretto a commissariarli.

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