"Eppure mi ricorda qualcosa". L'ironia di Renzi sul sondaggio di Musk

La maggior parte dei votanti vuole che Musk lasci Twitter: per Matteo Renzi un deja-vu del suo referendum costituzionale del 2016

"Eppure mi ricorda qualcosa". L'ironia di Renzi sul sondaggio di Musk

Sono tante le critiche che si possono muovere a Matteo Renzi ma tra queste non c'è di sicuro la mancanza di autoironia. Il leader di Italia viva ha sempre dimostrato di essere un ottimo oratore con capacità di coinvolgimento del pubblico, come dimostra anche la sua attività di relatore all'estero. Negli anni, Matteo Renzi ha acquisito anche un'ottima padronanza dei social network e lo dimostra anche uno degli ultimi post in cui ha scherzato sul sondaggio indetto da Elon Musk sulla sua permanenza al vertice di Twitter.

"Eppure mi ricorda qualcosa", scrive Matteo Renzi sul suo profilo Twitter, commentando proprio il sondaggio di Elon Musk: "Devo dimettermi da capo di Twitter? Rispetterò il risultato di questo sondaggio". I meno avvezzi alla politica italiana probabilmente non hanno colto il senso di queste parole dell'ex premier, che ha però dimostrato ancora una volta di avere uno spiccato senso dell'umorismo. Per capire a cosa faccia riferimento il leader di Italia viva bisogna fare un passo indietro al 2016, quando Matteo Renzi si è letteralmente giocato la carriera politica con un referendum costituzionale sulla riforma Boschi, orientata a modificare la seconda parte della Costituzione.

In quell'occasione, gli italiani scoprirono un lato inedito del leader di Italia viva, spregiudicato e azzardato. L'allora presidente del Consiglio portò avanti una intensa campagna elettorale a sostegno del referendum, promettendo che se avesse vinto il "no", lui si sarebbe dimesso. In pochi credevano alle parole del presidente del Consiglio, che con il suo "stai sereno" aveva mandato a casa il compagno di partito Enrico Letta, sostituendolo a Palazzo Chigi. Quell'anno, Matteo Renzi fece un piccolo miracolo di Natale e portò alle urne il 65% circa degli italiani. Numeri che oggi sono quasi impensabili per un referendum.

Ebbene, di quel 65%, circa il 60% votò per il no. Tanta era l'attesa per capire se Matteo Renzi avesse realmente intenzione di rispettare quella che per molti era diventata una promessa elettorale, ossia la dimissione dall'incarico del presidente del Consiglio. Inaspettatamente, dimostrando coraggio e coerenza, il premier si dimise. Alla fine sarà solo uno dei tanti governi che lo stesso Renzi ha fatto cadere da quando è in politica.

Ora in tanti auspicano che Elon Musk abbia la stessa spregiudicatezza e coerenza nel farsi da parte, visto che i si hanno vinto col 57% e i no si sono fermati al 43%. Percentuali non dissimili a quelle registrate dallo stesso Renzi, per altro.

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