Formigoni esce allo scoperto "Non rifarei quelle vacanze, è una questione di sobrietà"

In una intrevista al Corsera, il governatore parla delle vacanze ai Caraibi con daccò: "Sono andato due volte ai Caraibi, a mie spese, non in alloggi faraonici"

Formigoni esce allo scoperto "Non rifarei quelle vacanze, è una questione di sobrietà"

Dopo l'attacco mediatico dei giorni scorsi e le polemiche legate alle vacanze fatte ai Caraibi nel 2008 e nel 2009, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni esce allo scoperto: "Non rifarei quelle vacanze". In una lunga intervista al Corriere della Sera, il governatore lombardo spiega la sua versione dei fatti: "Sono andato due volte ai Caraibi, a mie spese, non in alloggiamenti faraonici. Guadagno meno di 100mila euro netti all’anno e mi sono permesso questa vacanza da 5 mila euro: non lo rifarei, soprattutto considerato il momento di crisi che impone a tutti sobrieta".

È una intervista a tutto campo quella pubblicata oggi dal quotidiano di via Solferino dopo gli scandali giudiziari che hanno coinvolto l'ospedale San Raffaele e la Fondazione Maugeri e per i quali sono finiti in carcere il faccendiere Piero Daccò e l'imprenditore Antonio Simone. Proprio insieme a Daccò, Formigoni, che per questi fatti non è indagato, era in vacanza ai Caraibi a Natale del 2008 e del 2009. Così, dopo l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia, Formigoni ha spiegato al Corriere: "Noi ciellini preferiamo rischiare di sbagliare, piuttosto che stare fermi e immobili a bordo campo, perché la società ha bisogno di chi fa politica". Poi ha continuato: "Posso aver sbagliato e ho sbagliato tante volte, ma non mi pento di essermi misurato con questa sfida".

Per quanto riguarda il sistema sanitario, il governatore ha ridimensionato il ruolo del movimento di Comunione e Liberazione nel settore spiegando che la Lombardia è "il regno della libertà" e che "i medici lombardi non sentono Formigoni come un dittatore". "Su 53 posizioni apicali - ha sottolineato Formigoni nell'intervista - soltanto sei sono affidate alle persone della fraternità".

Parlando, quindi, del suo ruolo nella Regione Lombardia, Formigoni ha anticiapto che ci sarà una "revisione radicale" delle politiche regionali messe in piedi fino ad ora. "Dobbiamo ripensare il modo di fare amministrazione pubblica ai tempi della crisi - ha concluso Formigoni - abbiamo meno risorse e più domande di aiuto".

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