Il futuro politico per Monti:  "Grande coalizione nel 2013 ma io la guarderò da fuori"

Il premier: "I partiti sono più maturi". Berlusconi? "Gli chiedo suggerimenti sulle questioni internazionali". Sulla crisi: "I provvedimenti di crescita richiedono più tempo"

Il futuro politico per Monti:   "Grande coalizione nel 2013 ma io la guarderò da fuori"

Parla della crisi economica, del suo viaggio in Asia, della riforma del lavoro, del suo rapporto con Berlusconi e del futuro della politica. Un futuro che non lo vedrà presente sulla scena, almeno stando alle sue parole.

Il premier Mario Monti, in un'intervista a La Stampa, è convinto che "i partiti, se servirà, saranno in grado di dialogare tra loro e pensare a grandi intese anche dopo il 2013"

Il presidente del Consiglio spiega che "in questa fase abbiamo visto come reagiscono gli italiani a sentirsi dire, anche con linguaggio schietto, che occorre fare certe cose che pesano, per cui ogni volta che penso ai cambiamenti nella società e nella politica mi convinco ancor di più che i comportamenti virtuosi non saranno abbandonati. E sarà bello guardare tutto questo dal di fuori". Insomma, Monti lancia il sasso e ritrae se stesso. Prevede una grande coalizione nel 2013 ma ribadisce che lui la osserverà da fuori.

Per quanto riguarda i rapporti con il suo predecessore Silvio Berlusconi, il Prof dichiara: "Superata una fase iniziale di normale adattamento a una situazione nuova, il mio predecessore ha manifestato un importante e continuo sostegno. Sulle grandi questioni internazionali lo tengo informato e partecipe e gli chiedo suggerimenti".

Sulle riforme, sulla crisi e sulla crescita Monti spiega: "Abbiamo evitato di finire come la Grecia, ora i provvedimenti di crescita richiedono più tempo". E sul tema del lavoro assicura che il testo del ddl non potrà "discostarsi significativamente" da quello varato e che considera praticamente conclusa la fase di consultazione con le parti sociali: "Sappiamo che ogni partito ha il suo retroterra in termini di parti sociali e di culture, ma penso che ogni leader dovrà esercitare capacità di leadership, senza aspettare che il cento per cento del suo mondo di riferimento sia d’accordo con lui".

Infine una battuta sul drammatico susseguirsi di

suicidi da parte di imprenditori a artigiani: "Sono cose drammatiche anche in Grecia i suicidi sono molto aumentati, l’unica risposta adeguata e seria che possiamo dare è quella di risanare e rilanciare il Paese".

 

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