Nel Pd è (di nuovo) guerra: Bersani lancia la Finocchiaro

Bersani vede Renzi: puntano a mettere la Finocchiaro alla guida del Pd. Ma i giovani turchi non mollano. Il congresso potrebbe essere anticipato all'estate

Nel Pd è (di nuovo) guerra: Bersani lancia la Finocchiaro

I democratici a pezzi cercano di darsi una nuova struttura. Lo scivolone di ieri sulla mancata elezione di Francesco Nitto Palma alla guida della commissione Giustizia a Palazzo Madama è la cartina di tornasole di un partito senza più leadership, un ammasso informe che va avanti a briglia sciolte, in preda agli umori delle molteplici correnti che lo compongono. A poche ore dalla riunione del coordinamento, che si terrà questa sera, il "borsino" del piddì dà in salita le quotazioni di un bis pro tempore di Pier Luigi Bersani, che verrebbe confermato all’assemblea di sabato prossimo, per anticipare l'assise a prima dell'estate. Ma non tutti nodi sono stati ancora sciolti.

La strategia kamikaze di Bersani, le lotte fratricida che hanno portato prima a rompere il batto col Pdl su Franco Marini, poi ad affossare Romano Prodi nella corsa al Quirinale e la successiva capitolazione della segreteria di via del Nazareno sono l'incipit dell'epilogo di un partito che non è mai stato unito. Nemmeno adesso, in un momento difficile per il Paese, sa assumersi le responsabilità di portare avanti le larghe intese auspicate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il doppio niet a Nitto Palma è la dimostrazione del fatto che i democratici non sanno ripettare i patti presi col Pdl. Con l'ovvia conseguenza che il governo Letta non riesca a superare l'estate. La stessa assemblea fissata per sabato prossimo non sarà certo una passeggiata: il Pd rischia di inciampare nuovamente. Questa mattina Bersani ha incontrato il sindaco di Firenze Matteo Renzi per trovare un segretario condiviso che guidi il partito fino al congresso e apporti le modifiche allo statuto. Nella riunione di questa sera, il coordinamento dovrà infatti decidere se avviare a partire dalla prossima assemblea la modifica dello statuto che separa la figura del segretario da quella del candidato premier. "Non mettete in giro che faccio proposte, non tocca a me anche perché le ultime non sono andate bene...", ha spiegato il segretario uscente auspicando la speranza che "esca un maggiore senso di responsabilità".

I vertici di via del Nazareno punterebbero su una "figura di garanzia". Il Pd tenta, in questo modo, la via della pacificazione tra le varie correnti del partito o, meglio ancora, una pausa di riflessione per evitare che la struttura si sgretoli del tutto. l nome su cui si lavora è quello di Anna Finocchiaro. Persino Renzi non avrebbe posto veti durante il colloquio di questa mattina: "Non pongo nessun tipo di problemi, non sono un tipo che correntizza". Ma non è ancora detto che si riesca ad arrivare a un’intesa su questa soluzione. Tanto che qualcuno rilancia un’ipotesi già circolata qualche settimana fa: anticipare il congresso a prima dell’estate e, nel frattempo, affidare il partito al segretario dimissionario. Un'ipotesi che non solo piace a Pippo Civati, ma che andrebbe anche incontro a dalemiani e "giovani turchi" che non sembrano ancora convinti dell’opportunità di ritirare la candidatura di Gianni Cuperlo per l’assemblea di sabato prossimo. Bersani teme un’assemblea sulla falsa riga di quella andata in scena al Teatro Capranica o a quelle (disastrose) che hanno fatto saltare prima la candidatura di Marini al Quirinale e poi quella di Prodi. I "giovani turchi", sostenitori della candidatura di Cuperlo insieme, dicono, a Massimo D’Alema, stanno ragionando sul da farsi. Bersani e gli altri, però, proveranno in tutti i modi a convincere Cuperlo e i suoi al disarmo dal momento che, ragiona il segretario, è "l’unico modo per evitare un’assemblea senza controllo".

Le trattative continuano, ovviamente. C'è tempo fino a sabato.

Si vedrà se Bersani, Dario Franceschini e il lettiano Francesco Boccia riusciranno a convincere tutti ad accettare il nome della Finocchiaro come segretario da eleggere sabato per portare il partito al congresso del prossimo autunno. Se non dovessero accettare la situazione, giovani turchi e dalemiani potrebbero fare la proposta: congresso al più presto. E la frattura sarebbe sempre più vicina.

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