Chi pensava che la campagna elettorale tra i candidati a sindaco di Genova avesse esaurito i suoi colpi dovrà ricredersi. Dopo le schermaglie degli ultimi giorni su spese elettorali, Imu o Gronda, ci ha pensato il candidato sindaco del centrodestra, Pierluigi Vinai, a far lievitare lo scontro con un attacco al cuore pulsante di Marco Doria: i centri sociali.
«I primi tre atti della mia amministrazione, se sarò sindaco, saranno le ordinanze di sgombero degli edifici occupati dai centri sociali Zapata, Buridda e Terra di nessuno», ha promesso Vinai di fronte a circa 150 persone intervenute ieri a villa Ronco, a Sampierdarena, per la presentazione della candidatura di Luca Mazzolino (Liguria Moderata) al consiglio comunale.
Un incontro (moderato dal caporedattore dell’edizione genovese del Giornale, Massimiliano Lussana) che ha offerto a Vinai l’occasione di ribattere a chi lo accusa di fare demagogia sulla tassa sugli immobili. E a proposito di immobili, a Vinai non sono sfuggiti l’edificio del Lagaccio dove si è insediato il centro sociale «Terre di nessuno», i Magazzini del sale di via Sampierdarena «autogestito» dallo «Zapata» dal 1994 e la villa di via Bertani - sede della Facoltà di Economia e Commercio fino al 1997 - conquistata una domenica di maggio del 2003 dal Buridda. «Occupazioni abusive di locali pubblici che invece di venire perseguite sono state prima tollerate e poi legalizzate dalla Giunta», accusa Vinai facendo riferimento al protocollo d'intesa recentemente sottoscritto dal Comune e dai centri sociali. Un accordo voluto e predisposto dall'assessore alle Politiche abitative, Bruno Pastorino di Sinistra Ecologia e Libertà.
Insomma, l'assessore (politicamente) più vicino a Doria «ha di fatto legalizzato un reato», accusa Vinai. Secondo il quale la strada da percorrere (una volta sgomberati i locali) sarà quella di «un bando per l'assegnazione degli spazi alle associazioni benefiche che si assumono l'impegno di gestire e ristrutturare gli immobili rovinati dopo anni di abbandono ai centri sociali». Naturalmente «gli stessi centri sociali, se vorranno, potranno organizzarsi in associazioni e partecipare alla loro assegnazione in modo legale », chiude la questione Vinai. Che nell'occasione non rinuncia a rimarcare le sue scelte a favore della Gronda («Macché bruco!») e dello scolmatore del Bisagno.
Non poteva mancare la questione dell'Imu. Con una promessa: «Per le seconde case applicheremo l'aliquota del 7,6 per mille e non del 10,6 come dice Marco Doria. Mentre per le prime case dovranno essere previste delle esenzioni a favore delle famiglie numerose e di quelle che hanno in casa malati, disabili o anziani ». Non solo: «Le esenzioni dovranno essere estese a tutte quelle realtà che svolgono una funzione sociale come nel caso delle imprese produttive che creano nuova occupazione con contratti stabili ». Insomma: un programma improntato alla Dottrina Sociale della Chiesa che non viene mai citata ma che fa dire a Vinai: «secondo voi io sono di destra? La verità è che sono più a sinistra di Doria che non sa neanche che cosa sia la sinistra».
La famiglia prima di tutto: è infatti il leit motiv di Vinai e Mazzolino, nonché dei candidati di Liguria Moderata ai municipi Centro Ovest (Davide Penna) e Valpolcevera ( Simone Femia) e di Lucia Gaglianese che concorre alla poltrona di presidente del Municipio Centro Ovest.
D'altra parte «sono l'unico candidato al consiglio comunale che ha messo la famiglia nel proprio manifesto elettorale», ci tiene a rimarcare Mazzolino nella sala della villa acquistata nel 2004 dalla Compagnia delle Opere e trasformata proprio in un Centro polifunzionale di servizi alla famiglia.
Il problema sarà semmai come trovare le risorse per applicare le esenzioni. «In primo luogo bisogna convincere il governo a condividere il costo delle esenzioni e non farle pesare solo sui comuni», spiega Vinai che è anche segretario dell'Anci (Associazione Italiana dei Comuni Italiani). Non solo: «d'ora in poi dovrà pagare chi occupa abusivamente spazi pubblici e soprattutto chi non mette a frutto spazi collettivi, come accade in alcune zone del porto».
Infine «bisogna eliminare l'ingiustizia secondo la quale ci sono appartamenti a Sampierdarena classificati nella categoria A1 che pagheranno una tassa sugli immobili salatissima, mentre abitazioni di lusso in via Garibaldi affittate ad aziende come Barclays o Carispe non versano Imu perché si trovano in edifici storici ». E qui ogni riferimento a Marco Doria non è casuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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