Il giudice Esposito non può fare il testimone

Uno su cento. È nei numeri la decisione del Tribunale di Paola di non ammettere la citazione a testimone di Antonio Esposito (nella foto), presidente della sezione feriale della corte di Cassazione. Il magistrato che lesse il dispositivo del processo Mediaset e che poi, ancor prima che fossero depositate le motivazioni, in un'intervista al Mattino anticipò i perché della condanna, non sarà tra i testi del processo Plinius, che vede alla sbarra 38 persone a vario titolo accusate di contiguità con le cosche dell'alto Tirreno calabrese.
Gli avvocati Marina Pasqua e Vincenzo Adamo, difensori dell'ex sindaco di Scalea, Pasquale Basile, al presidente avrebbero voluto porre qualche domanda per sapere se gli risultasse che un altro imputato, Mario Nocito, col quale egli aveva avuto in passato contatti (a detta dello stesso Esposito «occasionali e sporadici»), intrattenesse frequentazioni tali da non rendere neppure immaginabile una possibile vicinanza ad ambienti pericolosi. La Procura antimafia aveva definito irrilevante la cosa ed il Tribunale le ha dato ragione, consentendo però che sulla stessa circostanza venga escusso un commercialista.

Sarà più fededegno in virtù dell'appartenenza a distinto ordine professionale? Per non partecipare al quiz, i legali di Nocito hanno cambiato strategia: inizialmente avevano indicato come testi diversi magistrati. In apertura d'udienza vi hanno rinunciato da sé. Meglio tenere basse le percentuali.

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