Reazioni dopo le motivazioni della condanna a Berlusconi: "Giudici guardoni o agli ordini dei pm"

Le reazioni dopo l'uscita delle motivazioni di condanna del Cavaliere. Brunetta: "Illazioni". Cicchitto: "Giustizia politicizzata". Santanchè: "Femminicidio giudiziario"

Reazioni dopo le motivazioni della condanna a Berlusconi: "Giudici guardoni o agli ordini dei pm"

"I casi sono due: o hanno assistito all’atto con lo stesso voyeurismo con cui è stato condotto il processo, ma tendiamo ad escluderlo, oppure hanno eseguito gli ordini del pubblico ministero per arrivare a un verdetto che ha il solo scopo di infangare Silvio Berlusconi. Senza rendersi conto che oggi hanno infangato la credibilità stessa della magistratura". È quanto afferma il deputato di Forza Italia Luca D’Alessandro, segretario della commissione Giustizia della Camera. "Solo dei giudici politicizzati e in malafede - prosegue - possono aver partorito motivazioni aberranti come quelle sul processo Ruby, nelle quali sostengono come provato il rapporto sessuale tra il presidente Berlusconi e la giovane marocchina pur avendo entrambi i protagonisti negato con fermezza e chiarezza tale circostanza".

"Il nostro dissenso dagli ultimi orientamenti politici del presidente Berlusconi a partire dalla riesumazione di Forza Italia non offusca in alcun modo la convinzione che sia nel processo Ruby sia in quello Mediatrade egli è oggetto e vittima di un uso politico della giustizia". Lo afferma Fabrizio Cicchitto, del Nuovo centrodestra. "Per altro verso manteniamo ben ferma la valutazione che una coerente battaglia politica su tutta questa tematica non deve comportare come rivalsa la crisi dell’attuale governo, visto anche che fin dall’inizio era evidente a tutti e in primo luogo allo stesso presidente Berlusconi - che ha svolto un ruolo essenziale per farlo nascere - che rimaneva fermo il profondo dissenso fra noi e il Pd sul tema della giustizia e sui processi contro Berlusconi".

Una sentenza che è un "femminicidio giudiziario", secondo Daniela Santanchè: "Donne magistrato che bollano a vita giovani donne come prostitute per avere chiesto o accettato regali da un uomo. Questa sentenza, oltre che falsa, è odiosa perchè usa la fragilità di donna e le uccide socialmente con l’unico intento di colpire per di più ingiustamente un uomo", ha detto la deputata di Forza Italia.

"A maggior ragione dinanzi alle motivazioni rese note oggi - afferma Daniele Capezzone - è ormai chiaro a chiunque abbia onestà intellettuale quello che già molti milioni di italiani hanno compreso da tempo: è in atto un ben preciso disegno politico, e poi mediatico-giudiziario, per tentare di estromettere dalla politica Berlusconi, colpevole di rappresentare un baluardo insuperabile dalla sinistra italiana attraverso le ordinarie vie democratiche e elettorali. Molto semplicemente, noi non consentiremo che questo scenario si realizzi. Nessuno può togliere a Berlusconi il diritto di guidare il suo movimento politico, e nessuno può togliergli il diritto di essere riferimento per l’Italia liberale, che lotta contro l’oppressione fiscale, l’oppressione burocratica e l’oppressione giudiziaria. E questi attacchi ingiusti e scomposti lo renderanno ancora più forte agli occhi dell’opinione pubblica".

"Falsità, fango e volgarità. Non ci possono essere altre parole per descrivere le motivazioni, pubblicate quest’oggi, del cosiddetto processo Ruby", dice il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta. "Una serie di illazioni e di accuse - aggiunge - che sembrano montate ad arte sotto dettatura del pubblico ministero. Particolari raccontati nei minimi dettagli, vicende narrate con precisione, persino atti sessuali descritti per filo e per segno. Tutte circostanze, naturalmente, smentite dai diretti interessati, ma questo, quando c’è di mezzo Berlusconi sembra ormai non avere alcuna importanza. Stiamo qui a commentare l’ennesimo processo imbastito e portato avanti con il solo scopo di gettare fango nel viso di un leader politico, di un leader di popolo, di colui che rappresenta almeno 10 milioni di italiani e elettori. Fino a quando il nostro Paese dovrà continuare ad avere a che fare con una magistratura che sembra avere come unica ragione di vita quella di far fuori l’avversario politico di turno? Fino a quando potremo sopportare ancora questi scempi dei diritto e del buon senso? Urge una riforma della giustizia. Lo diciamo con decisione, con convinzione e con determinazione.

Impegneremo tutte le nostre migliori energie per far in modo che il tema, più volte menzionato anche dal presidente della Repubblica Napolitano, venga trattato e affrontato una volta per tutte nelle aule del Parlamento e in sede di governo. E qui non c’entra Berlusconi, ce lo chiede il Paese".

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