Aggiunge subito un "non con le pistole, si capisce". Ma sono comunque agghiaccianti, anche se non fosse così fresco il gravissimo episodio della sparatoria davanti a Palazzo Chigi, le parole d'odio pronunciate da Corradino Mineo. "Spiego ai miei amici e compagni del Pd che l’unico modo di tenere il governo in piedi è sparare", ha detto l'esponente piddì attaccando duramente la candidatura dell'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia a Palazzo Madama. Una candidatura osteggiata fino all'ultimo dalla truppa democrat che, dopo aver piazzato Donatella Ferranti all'analoga commissione di Montecitorio, ha fatto mancare due volte la maggioranza rimandando la nomina a domani.
Ci risiamo con la superiorità morale della sinistra. Ci risiamo con la lista degli impresentabili. Ci risiamo con il razzismo nei confronti degli esponenti di centrodestra e, in particolar modo, di quelli che gli anti Cav hanno ribattezzato come i "berluscones". L'odio di Mineo è tutto per Nitto Palma. La sua unica colpa è di essere stato ministro della Giustizia in un governo Berlusconi. E, in una intervista rilasciata alla trasmissione Teleselezione su Radio Ies, annovera la sua candidatura alla guida della commissione Giustizia una delle "cose indecenti" contro cui i democrat devono combattere. Una "indecenza" da mettere nel mirino, politicamente parlando. "Spero che Nitto Palma non sia nominato presidente della commissione Giustizia - ha tuonato il senatore del Pd - è un discorso che potrei sostenere anche in una conversazione con Berlusconi". Inutile tentare di capire perché a Nitto Palma deve essere negato il patentino di "presentabile". Altro che pacificazione, Mineo ha in mente la guerra. L'anti berlusconismo, infatti, non è mai morti. Anzi, è vivo e vegeto. "Se Berlusconi dice che bisogna pacificare, se afferma che questa è la fase, deve riconoscere che noi non possiamo accettare tutto il pregresso, la destrutturazione sistematica di ogni giustizia giusta nel nostro paese - ha continuato Mineo - siccome Nitto Palma è uno di quelli che lui ha usato per questo ruolo, non può essere presidente della commissione Giustizia. Mettere un berlusconiano convinto alla Giustizia è come mettere un dito negli occhi ai cittadini".
"Mineo insulta in modo inaccettabile un politico serio e corretto", ha replicato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri. L'ex direttore di Rainews24 non è certo l'unico nella sinistra anti berlusconiana a dare patentini di presentabilità. La richiesta del Pdl di affidare la commissione Giustizia al Senato all'ex Guardasigilli non va proprio giù ai vertici di via del Nazareno. Al Pd poco importa che Nitto Palma abbia lavorato benissimo sia nella magistratura sia al dicastero di via Arenula. Insomma, ha il curriculum giusto per presiedere la commissione Giustizia. "Siamo di fronte a una polemica sterile", ha tagliato corto il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri.
Eppure, arrivato il momento di votare, il Pd se ne è infischiato dell'intesa raggiunta con il Pdl e, dopo aver piazzato la Ferranti, ha fatto mancare due volte la maggioranza: alla prima votazione Nitto Palma ha, infatti, ottenuto dodici voti favorevoli, alla seconda tredici. Domani pomeriggio la commissione Giustizia del Senato ci riproverà. "Ognuno si assumerà le proprie responsabilità", ha avvertito il capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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