Elly Schlein continua con le sue frasi fatte, stucchevoli e populiste nel tentativo di tenere unito il Partito democratico che è vicino alla scissione. E per farlo non trova argomenti dei soliti attacchi alla maggioranza, privi di qual si voglia fondamento, basati sul chiacchiericcio più che sui fatti concreti. E non esita nemmeno a usare Silvio Berlusconi per i suoi attacchi alla maggioranza, evidentemente priva di argomentazioni valide.
"È sbagliato fare una riforma della giustizia sull'onda emotiva della morte di Berlusconi, peraltro non mi sembra che sia un tema su cui seguire l'esempio di Berlusconi", ha detto il segretario del Pd. Il presidente di Forza Italia è scomparso da incensurato, con una lunga serie di assoluzioni e una riabilitazione totale che gli ha permesso di tornare sugli scranni del Senato in questa legislatura. E non è un mistero che la sua sia stata l'epopea giudiziaria più controversa nel Paese, tale da essere considerata da molti, anche in ambienti della magistratura, una persecuzione ad personam. Risulta ancor più incomprensibile, alla luce di questo, l'ennesimo attacco di Schlein alla figura di Berlusconi, usato come leva contro il governo in carica.
Le argomentazioni usate dal segretario del Pd sono talmente blande che non possono impensierire Giorgia Meloni e l'esecutivo, costituito da partiti di diversa estrazione e storia politica che vanno avanti da trent'anni uniti nelle battaglie comuni. Non un'alleanza elettorale di comodo, come quella che vorrebbe costruire Schlein con il M5s, ma una vera e propria sinergia politica in cui ognuno dei suoi componenti dice la sua per trovare una quadra comune. Concetti distanti dall'idea di politica del segretario.
Nel suo intervento a Lamezia Terme nell'ambito dell'incontro intitolato "Contro le mafie una politica radicale" con Emiliano Fittipaldi, sempre in riferimento a Berlusconi e alla riforma della Giustizia sulla quale sta lavorando il governo, Schlein ha aggiunto: "Abbiamo avuto rispetto ma non abbiamo potuto partecipare alla beatificazione, tanto più sulla giustizia e sul conflitto di interesse, temi su cui il Pd deve continuare a lottare". E sui lavoro relativi al Dl lavoro in queste ore al vaglio del governo, Schlein dice: "Più che uno scricchiolio, oggi, in realtà abbiamo visto una crepa nella maggioranza di governo. Noi, come Pd, continueremo a batterci contro il Dl lavoro perché aumenta la precarietà, estendendo i contratti a termine e i voucher.
E questo aumenta la povertà, riducendo drasticamente le risorse a sostegno dei poveri". La speranza di Schlein è ovvia ma per vedere Chigi dovrà attendere ancora quattro anni e mezzo, almeno. Sempre che i suoi non decidano di sostituirla prima, come pare sia in programma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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