Il M5S sta per scoppiare? Currò: "Grillo si dimetta" Ma lui: "È un miracolato"

Dal M5S qualcuno chiede le dimissioni del leader: "Sia coerente". Lui li insulta e nega il flop: "Altro che Caporetto, è stata la nostra affermazione"

Il M5S sta per scoppiare? Currò: "Grillo si dimetta" Ma lui: "È un miracolato"

"Il M5S è qui per restare", assicura Beppe Grillo, mentre sul suo blog il senatore Lello Ciampolillo scrive: "Il MoVimento 5 Stelle si conferma l’unica seria alternativa alla politica dei vecchi partiti. Continuerà ad assicurare il proprio impegno per il cambiamento del Paese e la costruzione di un futuro migliore per le nuove generazioni".

Ma il risultato delle Europee ha dato uno scossone non da poco al movimento al punto che, mentre Grillo se ne va a Bruxelles dove incontrerà il leader dell'Ukip Nigel Farage, i suoi parlamentari si riuniscono per fare il punto della situazione. Un vertice tra i senatori è previsto questa sera a Palazzo Madama, mentre per la prossima settimana è stata confermata un'assemblea congiunta.

E all'interno del M5S aumentano i malumori: c'è chi non condivide più la linea di Grillo, né il mancato rispetto delle promesse. Già nei giorni scorsi Federico Pizzarotti aveva invitato a fare autocritica. E ora altri chiedono un cambio ai vertici. "Aveva detto che in caso di sconfitta si sarebbe dimesso. E ora Grillo per coerenza deve farlo", dice a L'Unità il deputato grillino Tommaso Currò, "La sua linea di sfascio e insulti è stata sconfitta nelle urne. Di fronte alle proposte di riforma avanzate da Renzi in vari settori, il nostro atteggiamento di chiusura totale e di insulto è stato percepito come poco utile al cambiamento del Paese". E poi attacca: "Alcuni di noi nei mesi scorsi hanno provato a dire queste cose, ma sono stati silenziati, isolati, offesi, derisi, espulsi. C'è stata una cerchia ristretta di fedelissimi, un clan, che dava sempre ragione al Capo a prescindere, forse anche per tornaconti personali. Solo un Dio non sbaglia mai, e Grillo non lo è. Ma lui non ha mai voluto ascoltare le voci di chi chiedeva più pacatezza. Ora Casaleggio dice che bisogna sorridere di più e abbassare i toni. Ma non scherziamo. È arrivato il momento che anche lui si assuma le sue responsabilità. Se è coerente si deve dimettere, non si può usare l'arma della coerenza solo quando si deve espellere qualcuno".

Immediata la risposta di Grillo, che alza ancora i toni, parlando di dimissioni chieste "senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto".

Poi, promettendo "un minimo di obiettività e di realismo" fa il punto della situazione. A modo suo: il M5S ha conquistato da zero 17 scranni a Bruxelles e un nuovo sindaco pentastellato (altri 12 sono in lizza al balottaggio, ma è ancora tutto da vedere).

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