I migranti di Malta? Li prende l'Italia

I migranti di Malta? Li prende l'Italia

Più che un'isoletta una roccaforte. Inespugnabile. Che della Ue- nonostante ne faccia parte dal 2004-, dei trattati e degli inviti alla solidarietà continua beatamente a infischiarsene. Tanto 80 chilometri più a nord c'è l'Italia. I migranti che naufragano davanti all'impassibile sguardo di La Valetta, continui a prenderseli il Belpaese. Era già successo, e non una sola volta. Toccano a noi oneri, pochi onori, e soprattutto costi.
Unica buona notizia è che stanno tutti bene i 102 extracomunitari salvati dalla nave liberiana «Salamis» e giunti ieri a Siracusa dopo che Malta aveva negato loro lo sbarco. Tra loro 20 donne, quattro delle quali incinte.
L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ringrazia ancora una volta il nostro buonismo, l'accoglienza della Penisola che non riesce più a dar lavoro ai suoi cittadini, e chi ce l'ha lo tartassa mentre mantiene centinaia di migliaia di «sconosciuti». L'Unione europea, tanto per cambiare, fa orecchie da mercante. Alla faccia dell'«unione».
Il Commissario Cecilia Malmstrom, mostra apprezzamento, ci regala un buffetto: «Sarebbe bello se tutti i 28 stati membri dell'Unione aiutassero, invece che sempre gli stessi», ma si affretta a rimandare la questione. «È necessario rinviare a un secondo momento le dispute su quale sia lo Stato responsabile di prestare assistenza ai migranti, dando prima di tutto priorità alle operazioni di assistenza nei confronti di persone in difficoltà e bisognose di un soccorso immediato», fa sapere dalla sua lussuosa poltrona.
La decisione di Palazzo Chigi di accogliere i naufraghi, certo, ci fa onore. Ma non può non riaccendere le polemiche. L'ex ministro degli esteri Franco Frattini su Twitter commenta: «La solidarietà è un pilastro della politica comune di immigrazione dell'Europa. Ma non sia sempre a senso unico. Ricordiamoci che siamo 28 Paesi e che tutti gli Stati membri dovrebbero essere pronti ad agire allo stesso modo!»
L'eurodeputato Borghezio, in perfetto stile leghista, non usa perifrasi: «Le parole del ringraziamento dal governo di Malta all'Italia per il tramite del presidente Letta per la premurosa accoglienza ai clandestini che, invece, saggiamente a Malta nessuno pensa di accogliere, sono state, come era ovvio, molto pubblicizzate sui media. Ma siamo proprio sicuri che, dopo il grazie, non ci fosse scritta anche la parola “coglionì?“». La camicia verde Gianluca Pini, vice presidente della Lega Nord a Montecitorio, rincara: «Dopo India e Kazakistan adesso anche Malta impartisce ordini al governo italiano. Che pena...».
Tra parentesi: appena qualche giorno fa i duri dell'Isola dei Cavalieri, avevano sequestrato per l'ennesima volta qualche peschereccio siciliano, a loro dire sconfinato. Unico a protestare, nel silenzio delle nostre autorità, il sindaco di Vittoria (Ragusa), Giuseppe Nicosia. Lui, almeno lui, ha il coraggio di dirlo.

«Non si spianano i mitra davanti ai nostri pescatori. È insopportabile l'atteggiamento militaresco assunto dalle autorità di Malta. Basta al gemellaggio tra il comune di Vittoria e quello maltese di Siggiewi». L'Europa si spacca anche così.

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