Incastrato da undici indizi Ma con i Pm si tradisce: "Abbiamo messo la bomba"

L’accusa della procura: l’attentatore non ha agito da solo. E forse si è mosso anche su commissione

Incastrato da undici indizi Ma con i Pm si tradisce: "Abbiamo messo la bomba"

Undici indizi per un colpevole. Indizi che incastrano Giovanni Vantaggiato accusandolo di aver premuto il telecomando che ha ucciso Melissa e ferito le sue compagne. L’imprenditore di Copertino, titolare con la moglie di un deposito di carburante, ha prima provato a cancellare le prove, poi a confutare le contestazioni. Infine si è assunto tutta la responsabilità della tentata strage alla «Morvillo Falcone» di Brindisi. Ma gli investigatori, stando al decreto di fermo, non gli credono. Per loro s’è servito di un complice e forse di «committente», qualcuno che aveva un movente per colpire quell’obiettivo. A detta dei pm Vantaggiato, quanto ai motivi del suo gesto, nell’interrogatorio «ha assunto un atteggiamento ai limiti dell’offesa all’intelligenza di chi lo interrogava» per «occultare il concorso di altri». Ma si è «lasciato sfuggire l’uso del plurale con riferimento al trasporto e alla collocazione» della bomba. Eccoli, gli undici punti che hanno portato al fermo del «mostro» reo confesso.

1) LE DUE AUTOMOBILI. Carabinieri e polizia hanno accertato «la presenza sul luogo dell’accaduto di due auto delle quali egli (Vantaggiato, ndr) aveva la disponibilità», ossia la Fiat Punto e la Hyundai Sonica, viste intorno scuola «sia la notte tra il 18 e il 19 maggio, in coincidenza con la collocazione del bidone contenente l’ordigno (c’è un teste a provarlo, ndr), sia la mattina successiva», prima e dopo il botto.

2) I «SEGNI» SULLA PUNTO. Solo la Hyundai è stata identificata grazie al numero di targa. Per accertare che la Punto dei filmati fosse quella di Vantaggiato, gli inquirenti hanno annotato tutti i «segni distintivi» usciti dal video: l’anabbagliante sinistro e un fanalino della targa non funzionanti, l’assicurazione «anomala» in alto a destra sul parabrezza, un tappo sul tetto al posto dell’antenna. «Elementi tutti riscontrati sull’autovettura di Vantaggiato» al momento della perquisizione.

3) I VIAGGI COERENTI CON L’ATTENTATO. Entrambe le auto, scrivono i pm, «al momento della loro registrazione dalle telecamere» provenivano da Lecce, e «al momento dell’allontanamento» erano invece dirette verso Lecce.

4) IL SOPRALLUOGO. Il 5 maggio la Hyundai viene filmata all’ingresso di Brindisi, e il cellulare di Vantaggiato riceve una telefonata che «impegna una cella che copre l’area» della scuola. Per i pm l’uomo era lì per un sopralluogo.

5) IL MOSTRO DEL VIDEO. Che l’uomo ripreso mentre preme il telecomando fosse il «mostro» gli inquirenti erano certi. Nel decreto sottolineano come usi la mano sinistra per farlo.

6) TUTTE LE SOMIGLIANZE. Vantaggiato viene spiato nel suo deposito. Corrispondono all’uomo del video «corporatura», «altezza 1.60cm», la «postura con le mani in tasca e l’andatura», l’«uso della sinistra». E pure gli occhiali.

7) I TESTIMONI CONFERMANO. Due donne hanno visto un uomo allontanarsi «di buon passo» dopo l’esplosione, e c’è «sostanziale corrispondenza» tra la descrizione e il fermato.

8) «FAI SPARIRE LA MACCHINA». Mercoledì Vantaggiato, fermato col pretesto di un controllo sulla «regolarità assicurativa» delle sue auto, fa un errore che diventa «prova davvero significativa». Prima «tenta di occultare il possesso» della Punto. Poi chiama la moglie, con la perquisizione in atto, e «in forma concitata e allarmata» le impone di «sparire «con la macchina». La chiamata è intercettata.

9) LA PUNTO IN ASSETTO DA CARICO. Quando le forze dell’ordine esaminano la Punto, trovano il sedile posteriore ribaltato «in modo da ampliare la capacità» del bagagliaio. E l’auto «è presente vicino la scuola dalle 23 del 18 maggio all’1.40 della notte», quando un altro testimone vede un uomo simile a Vantaggiato che «guardava un bidone azzurro».

10) IL BIDONE «SALENTINO». I pm sono certi: Vantaggiato poteva procurarsi facilmente quel bidone blu. Il tipo e la marca sono gli stessi utilizzati «per la raccolta dei rifiuti dalle amministrazioni comunali Nardò, Porto Cesareo e di altre salentine», non lontane dalla sua Copertino.

11) IL COMPLICE. Vantaggiato non era solo.

«Indicativa del concorso di altri» è la presenza di un’altra persona la notte prima dell’attentato, come «dichiarato dai testi (…) che hanno osservato una persona che spingeva un bidone verso l’ingresso della scuola descrivendola diversa» dal 68enne salentino.

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