Ipocrisia e omissioni nel comizio di Salis

La sinistra ha sempre difeso i centri sociali, le occupazioni abusive, l'illegalità connessa, la violenza adoperata nei riguardi di chi non ne condivide opinioni e principi, l'ostilità nei confronti delle forze dell'ordine che sono indicate quali forze nemiche dei cittadini e non risorse poste a presidio dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini medesimi

Ipocrisia e omissioni nel comizio di Salis
00:00 00:00

Gentile Direttore Feltri,

di Ilaria Salis, candidata di Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni europee, sappiamo che è stata già condannata in Italia a sei mesi di reclusione per insulti ai poliziotti e per avere tirato addosso agli agenti di tutto, in collaborazione con altri teppisti di sinistra, durante scontri avvenuti a Milano. Sappiamo anche che è sotto processo in Ungheria con l'accusa di avere procurato lesioni aggravate a due militanti di estrema destra e di essere parte della cosiddetta

«banda del martello», composta da estremisti di sinistra che si dilettano a spaccare il cranio a chi non la pensa come loro. Ora sappiamo che la signora in questione deve al Comune di Milano 90mila euro non avendo mai pagato il dovuto per la casa popolare in cui ha abitato per anni. Sappiamo per di più che questa eroina di sinistra ha occupato abusivamente un appartamento, sempre a Milano. Insomma, non mi pare una candidata politica ideale dal momento che non rispetta le regole, è inadempiente, inaffidabile, violenta, si scaglia contro

le forze di polizia che rappresentano lo Stato e frequenta gente dedita al crimine.

Lei che cosa ne pensa?

Teresa Franco

Cara Teresa,

non sono affatto d'accordo con te, anzi io trovo che Ilaria Salis rappresenti la candidata ideale di sinistra in quanto ne incarna alla perfezione i valori fondamentali. La sinistra ha sempre difeso i centri sociali, le occupazioni abusive, l'illegalità connessa, la violenza adoperata nei riguardi di chi non ne condivide opinioni e principi, l'ostilità nei confronti delle forze dell'ordine che sono indicate quali forze nemiche dei cittadini e non risorse poste a presidio dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini medesimi. È incredibile come un unico soggetto possa farsi simbolo e sintesi di tutte le contraddizioni e di tutte le schizofrenie e ipocrisie tipiche dei progressisti. Il curriculum criminale di Salis è quasi prova, per i sedicenti democratici, di merito, roba di cui andare fieri, considerato che per questa gente qui picchiare un presunto fascista è cosa buona e giusta, massacrarlo è ancora meglio, ammazzarlo un'opera di bene, una maniera per fare pulizia.

La stessa Salis appare ben consapevole del fatto che il suo passato, così come l'attuale incriminazione, possa giovarle ai fini del successo elettorale, quindi nel suo discorso agli elettori ella ha

tenuto a ribadire di essere assolutamente antifascista e di volere contrastare e combattere i pericolosi presunti fascisti, i quali tuttavia non se ne vanno in giro a fracassare crani ed ossa con tirapugni, martelli, chiavi inglesi e bastoni, attività che Salis non disdegna tanto che, a quanto sembra, la stessa si reca in vacanza all'estero non per visitare i musei o rilassarsi ma proprio per dedicarsi a questo ameno passatempo: menare chi non la pensa come lei e i suoi compagni di merende. Nel suo discorso Salis non era tenuta a dichiarare la sua innocenza, ma pure sarebbe stato opportuno, del resto chi è convinto di essere innocente tiene a specificarlo il più possibile. Tuttavia questa esigenza non è stata avvertita dalla maestra occupante abusiva di alloggi, la quale ha preferito sciorinare il consueto frasario rosso: «sono antifascista», «la democrazia è arrivata da una opposizione al nazismo», «vorrei che fosse la solidarietà e non la paura il faro che guida l'Europa». Non manca il ricorso al vittimismo, che si manifesta quando Salis mostra la cavigliera elettronica che indossano coloro che si trovano agli arresti domiciliari, cosa di cui dovrebbe essere contenta dato che è sempre meglio stare in casa che in cella.

Ma quello che trovo più assurdo del comizio di Salis è la motivazione che ella fornisce alla sua scelta di candidarsi. Ovviamente non ammette di avere accettato la candidatura nel tentativo di sottrarsi al giudizio, alle sue responsabilità e al rischio di finire in gattabuia, bensì spiega che vorrebbe che «tutte le persone che si trovano in Europa a sopportare situazioni di ingiustizia di questo tipo (ovvero come quella in cui verserebbe ella medesima) non siano lasciate sole».

Beh, non è ancora chiaro però se la situazione di ingiustizia Salis la stia patendo e sia quindi una perseguitata e perseguita ingiustamente o l'abbia inflitta allorché, partecipando attivamente a un blitz di tipo squadrista, avrebbe quasi tolto la vita - questo sostengono gli inquirenti ungheresi i quali non le contestano solo l'associazione a delinquere ma anche le lesioni personali con il rischio di cagionare la morte - a suon di chiavi inglesi picchiate sulla testa a due esseri umani, rei di non piacerle.

Viva la democrazia!

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica