Alla vigilia elettorale europea dagli Stati Uniti arriva un dato molto interessante sul fenomeno euroscettici, realizzata dal Pew Research Center, famoso centro demoscopico e di ricerche americano. Una fotografia che mostra come l'Italia sia il paese più euroscettico fra tutti quelli dell'Unione europea. A livello generale, pur rimanendo forte e diffuso il sentimento di sfiducia nei confronti di Bruxelles, si registra una timida ripresa dell’immagine dell'Ue, dopo il tracollo negli anni bui della crisi del debito.
L’Italia però sembra esclusa da questo trend, e fa registrare anzi un netto peggioramento del sentimento nei confronti dell'Ue rimanendo l’unica a "flirtare con l’idea di lasciare l’euro".
Il sondaggio, realizzato nei sette maggiori paesi dell’Unione (Francia, Gran Bretagna, Germania, Polonia, Spagna, Grecia e Italia), registra infatti che in media il 52% degli europei intervistati ha un’opinione favorevole della Ue, con un più 6% rispetto alla scorso anno. Resta comunque alto il numero degli europei, il 71%, che ritiene che la propria voce non venga ascoltata dalle istituzioni europee che non comprendono le esigenze dei cittadini (65%), violano la loro privacy (63%) e sono inefficienti (57%).
Ma torniamo un attimo alla ripresa di sentimento di fiducia: anche se siamo ancora lontani dai livelli pre crisi, è la Francia a guidare il trend positivo, con un + 13%. Fiducia che viene confermata anche dalla Spagna, +4%. Solo in Italia la fiducia nell’Europa è precipitata del 12% dallo scorso anno - quando però, va notato, era al 58%, ben più alta della media europea del 46% - rendendoci secondi solo ai greci, tra i quali il sentiment per l’Europa è comunque salito dal 33% al 34%.
Non solo: il 74% degli italiani crede, stando a questo sondaggio, che l’integrazione economica europea ci abbia indeboliti. Solo il 9% sarebbe convinto del contrario, mentre anche su questo fronte il sentimento degli altri europei sembra orientato verso un trend più positivo: non solo i tedeschi - con il 63%, più 9% rispetto allo scorso anno - o i polacchi - con un più 12% che li porta al 53% con gli analisti del Pew che li descrivono come i più forti sostenitori della Ue - ma anche per i greci, con un 17% che segna un balzo in vanti di sei punti. Persino tra gli euroscettici per definizione (ovviamente stiamo parlando dei britannici), si registra un balzo in avanti di 15 punti, dal 26% al 41%, nella convinzione che l’integrazione economica europea faccia bene all’economia nazionale. Ed anche la percentuale dei britannici che vogliono rimanere nella Ue, il 50%, è superiore a quella di chi vorrebbe lasciarla, il 41%.
Le conclusioni a cui arrivano gli analisti del Pew Center sull'Italia è questa: c'è un sentimento di "amarezza" nel nostro paese, gli italiani appaiono sempre più critici delle istituzioni europee e sono divisi sull’opportunità di mantenere l’euro. Infatti il 44% degli italiani esprimerebbe il desiderio di tornare alla lira, e il sostegno alla moneta unica è precipitato di 19 punti in un anno, mentre rimane forte non solo in Germania (72%) e Francia (64%), ma anche in paesi travolti dalla crisi come la Grecia (69%) e la
Spagna (68%).
Altro particolare interessante: gli euroscettici non hanno lo stesso colore politico. Mentre in Italia, Gran Bretagna, Polonia e Germania sono gli elettori vicini alla destra ad essere euroscettici, in Spagna e Grecia le critiche arrivano maggiormente da elettori di sinistra.
Un capitolo a parte meritano i risultati registrati tra i tedeschi che sembrano "vivere in un continente differente": se appena il 10% degli europei intervistati ritiene che l’economia vada bene, in Germania sono l’85% a crederlo. E in Italia, invece, il 96% ritiene che l’economia vada male.
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