L'ex baby assessore: "Rinnega noi Degennaro? Mi delude"

La figlia dei costruttori amici in giunta sino a novembre: "Il sindaco si difenda per la sua strada. Non sapevamo dell’indagine, lui forse sì"

L'ex baby assessore: "Rinnega noi Degennaro? Mi delude"

Ventisette anni, e un’esperienza tale da meritarsi una poltrona di assessore nella giunta Emiliano. No, non pensate male. Non è per il nome (anzi il cognome) che porta: Degennaro. E non è nemmeno per la lista «Realtà Pugliese», sponsorizzata dal gruppo di famiglia che tanti grattacapi giudiziari sta dando al sindaco di Bari, e che alle ultime elezioni ha votato per don Michele (risultando decisiva per far vincere il sindaco) che oggi li rinnega definendoli un «errore» da cui tutti lo mettevano in guardia. Se l’assessore-bambina Annabella Degennaro è entrata in giunta quale «tecnico esperto», non c’entrano niente gli appalti, i voti, le parentele. E se da fine novembre ha rinunciato all’incarico e alla camionata di deleghe che si portava dietro (Qualità e semplificazione dei servizi al cittadino, Decentramento, Città turistica e commerciale, Politiche attive del lavoro, Agricoltura, Artigiano e annona, Innovazione, Informatizzazione e Sportello unico alle imprese) non è per le soffiate sull’imminente ciclone in arrivo su papà Vito e sullo zio Gerardo. No. Se ha lasciato, dopo aver resistito alle richieste di dimissioni per il suo conflitto di interessi, è per «motivi personali». Così disse all’epoca.
Oggi Annabella accetta di parlarne col Giornale, insieme a tanto altro. «I miei erano, e sono, problemi di salute di cui non intendo parlare e che il sindaco conosce bene. E se ora preferisco evitare commenti a quanto dice Emiliano per discolparsi ammetto che sono profondamente delusa dal suo comportamento e da quanto sta dicendo su persone della mia famiglia. Ok, si deve difendere, lui va per la sua strada, io per la mia. Verrà un giorno, e verrà molto preso, per guardarlo a quattr’occhi e dire cosa penso io, cosa pensiamo noi, di quel che sta dicendo a proposito degli “errori” sui Degennaro. Chi ha lavorato con me non ha lesinato attestati di stima in questi giorni, posso anche essere “figlia di”, ma credo di aver svolto onestamente il mio compito».
Resta il fatto che lei e suo papà, come ha detto il sindaco, «evidentemente avevate intuito qualcosa» sull’inchiesta. Annabella sbotta: «Non avevamo intuito un bel niente, io non ho mai immaginato niente del genere. Probabilmente era una cosa che pensava lui, io no di sicuro». Pentita della sua esperienza in politica? «Pentita di un certo modo di intendere e interpretare la politica, non ho nulla da rimproverami o da nascondere: il mio impegno, e i risultati raggiunti nel decentramento e nell’innovazione tecnologica, parlano per me. Ora mi sto occupando dell’azienda, dei lavori che devono essere portati avanti, dei 1.300 dipendenti che ci sono vicini e ci sostengono». L’ex assessore mille deleghe non indietreggia nemmeno quando tocchiamo il tasto, dolente, della lista dei palazzinari pro Emiliano. «Realtà Pugliese esiste dal 1994, ben prima di Emiliano, e non è la lista dei Degennaro. L’unico esponente espresso dalla famiglia è mio marito (Salvatore Stella, 309 voti, non eletto, ndr). C’è un accanimento esagerato verso di noi, siamo preoccupati per il futuro della nostra azienda, ma non molliamo». Sul conflitto di interessi assessore-giunta-appalti Degennaro, Annabella la mette così: «Ci vuole una legge che regolamenti il conflitto di interessi, è vero. Ma io mi sono sempre astenuta nelle delibere che trattavano di appalti, vinti in maniera corretta, con il gruppo Degennaro.

Non posso pagare per il cognome che porto». La provocazione è d’obbligo: ma al posto di Emiliano lei avrebbe accettato ostriche e champagne? «Non mangio frutti di mare, solo i ricci, e solo quelli seriamente buoni».GMC-MMO

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