È tornata la stagione delle occupazioni nei licei italiani. Un classico pre-natalizio che funziona solitamente come strumento per annacquare un po' i giorni che precedono le vacanze. Così è anche al liceo scientifico Morgagni di Roma, dove da oggi gli studenti hanno annunciato di aver preso possesso della scuola, con tanto di fumogeni dalle finestre. Ma il programma della prima giornata di occupazione, con l'educazione alla violenza, spiega molto bene quale sia l'obiettivo.
Questa occupazione la faranno per protestare contro le condizioni dell'edilizia scolastica, penserebbe qualcuno. Magari lo fanno per protestare contro la riforma della scuola, un grande classico quando non si hanno altre ragioni per giustificare una roba simile, penserebbero altri. Invece no. O, meglio, sfogliando il manifesto politico che hanno pubblicato, i temi legati alla scuola sono stati quasi lasciati in ultima istanza. È più importante protestare contro quello che loro definiscono "controllo e repressione", ossia il dl 1660 che, nei fatti, risulta più stringente contro i violenti e contro le manifestazioni che travalicano i limiti, come spesso accade. Protestano anche contro "il silenzio della giustizia" per la Palestina e, solo dopo contro il "nuovo volto dell'educazione". Ma c'è spazio anche per il paragrafo intitolato "disarmiamo il patriarcato: per un altro genere di educazione" e per "ambientalismo contro il capitalismo delle grandi opere".
Un programma di stampo comunista, come tradizione dopo tutto. Ma, come detto, ad attirare l'attenzione non è tanto questo documento, che d'altronde è quasi un copia-incolla di tutti gli altri. È quanto è accaduto oggi o, meglio, quanto hanno dichiarato che sarebbe accaduto. Tra l'assemblea degli occupanti, il pranzo e la cena sociale e la "riqualifica degli spazi interni", alle 18.30 era previsto quello che loro hanno chiamato "corso di barricata". Sarebbe interessante capire in cosa consiste un simile momento educativo: insegnano forse come operare nella guerriglia urbana contro la polizia durante le manifestazioni? Insegnano come bloccare l'accesso alla scuola in caso di necessità di sgombero forzato? Peccato non sapere esattamente quale sia il senso di questo corso, che comunque già così fa riflettere e preoccupare.
La direzione scolastica è a conoscenza di una simile iniziativa che si svolge all'interno degli spazi di un istituto statale? Esiste un controllo, in qualche modo dei partecipanti? Per l'ennesima volta, l'occupazione di un liceo assume i contorni di una assemblea che educa alla violenza, come già accaduto in passato a Torino, per esempio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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