"Centri sociali nel liceo occupato". E spunta anche il laboratorio di "antifa-boxe"

Laboratori di "antifa-boxe", contro il 41-bis e corsi per la lotta no Tav: a Torino il liceo occupato diventa territorio dei centri sociali

"Centri sociali nel liceo occupato". E spunta anche il laboratorio di "antifa-boxe"

Si conclude oggi, con un corteo che partirà alle 15, l'occupazione del liceo Einstein di Torino. Dopo diversi giorni di permanenza all'interno dell'istituto, sede succursale del capoluogo torinese, i giovani hanno deciso di interrompere la permanenza nella scuola, non senza malumori e lamenti di chi sarebbe andato avanti a oltranza. Una fine che arriva a seguito della protesta organizzata dagli studenti per riavere possesso della scuola occupata, come ci spiega Riccardo Combina, rappresentate degli studenti nella giunta della consulta provinciale, responsabile di Gioventù nazionale a Torino.

Gli studenti contrari all'occupazione

"I soliti famosi protagonisti dei centri sociali hanno deciso, senza consultare il resto degli studenti, di occupare il liceo Einstein, spacciandola per un'occupazione di grandissimo livello, tanto che tutti gli altri studenti se ne sono andati e hanno protestato nei giorni successivi", ci spiega Combina. "Facendo questa occupazione hanno permesso ai vari centri sociali più che noti di entrare nel liceo, portando avanti laboratori che, ovviamente, non riguardavano tutti gli studenti, che erano una roba ideologica e solo loro", sottolinea ancora Riccardo Combina.

Protesta Einstein

A quel punto, considerando l'occupazione che andava avanti, i rappresentanti degli studenti si sono opposti con fermezza: "Dopo aver saputo quello che stava succedendo si è alzata la voce degli studenti e sono state organizzate manifestazioni contro, come un sit-in da parte di chi non voleva questa occupazione, dichiarandosi contro. A quel punto, anche i rappresentanti della consulta provinciale hanno condannato questa occupazione". Riccardo Combina sottolinea che, "come gli studenti sono pronti a mobilitarsi e manifestare per quello in cui credono, sono anche pronti a esprimersi su occupazioni nelle quali non credono, i cui principi non sono a fini loro".

Laboratorio antifa-boxe

Non è tanto l'occupazione in sé a generare preoccupazione in questo caso perché queste ci sono sempre state e continueranno a esserci, quanto il momento storico e le modalità con le quali si è svolta, che gettano ombre su un sistema di protesta fortemente politicizzato e infiltrato. Ieri, giovedì 2 febbraio, tra gli altri "laboratori" condotti da studenti e personaggi esterni alla scuola, c'è stato anche un "laboratorio antifa-boxe".

Laboratorio antifa-boxe liceo Einstein

Nel video che è stato condiviso dal profilo del collettivo Einstein, che si è assunto la responsabilità morale e politica dell'occupazione, si vedono alcuni ragazzini che imparano a tirare di boxe con dei giovani più grandi. Il video dura pochi secondi ma quel che salta all'occhio non è tanto l'attività alla base del laboratorio, la boxe, uno sport nobile con valori e sani principi, quanto la volontà di legarla a qualcosa di ideologico. Cosa intendono gli occupanti con "antifa-boxe"? I dubbi che sorgono sono numerosi, soprattutto perché gli stessi studenti che non hanno partecipato alle lezioni, così come confermato da Combina, hanno parlato di "presenza abusiva di organizzazioni estreme quali Askatasuna, Osa e studenti provenienti da altri istituti".

I centri sociali nel liceo occupato

Il gruppo Askatasuna è ben noto negli ambienti torinesi e non. È uno dei centri sociali più attivi nell'area piemontese, responsabile di molti attacchi e attentati ai cantieri di San Didero, dove è in costruzione l'alta velocità. Considerati dai giudici come "associazione a delinquere", sono fortemente legati ai movimenti No Tav e uno dei leader del gruppo studentesco che ha guidato l'occupazione è legato a questa galassia, come testimoniano le sue foto social. Che due giorni prima all'interno della scuola sia stato tenuto il "corso sulla lotta No Tav", come testualmente scritto in una delle storie pubblicate dallo stesso collettivo e il giorno dopo venga tenuto un "laboratorio antifa-boxe" lascia aperti molti interrogativi sulle finalità di questa occupazione.

La presenza di soggetti esterni e legati a centri sociali nell'istituto occupato è documentata dagli stessi esponenti del collettivo nei loro social. Ad alimentare i dubbi sulle finalità di questi laboratori c'è anche il momento storico, che vede una crescente tensione da parte dei gruppi anarchici che chiedono l'abolizione del regime di 41-bis, sul quale proprio in questi giorni si è tenuto un laboratorio all'Einstein occupato.

E che, proprio oggi, il collettivo Einstein abbia deciso di uscire in corteo, con le piazze italiane già ribollenti per i presidi e i cortei anarchici, il giorno dopo il laboratorio di "antifa-boxe", alimenta le perplessità.

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