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"L'Italia tortura". L'ennesimo blitz degli anarchici pro Cospito

Lungo striscione srotolato dalle terrazze dell'Altare della Patria a poche ore dalla decisione sulla revoca del 41 bis per Alfredo Cospito

"L'Italia tortura". L'ennesimo blitz degli anarchici pro Cospito

Sale l'attenzione in attesa della pronuncia di domani da parte della Cassazione, dopo che si sarà tenuta la Camera di Consiglio per decidere sul ricorso presentato dalla difesa di Alfredo Cospito che chiede la revoca del regime detentivo di 41 bis. Gli anarchici che sostengono Cospito, ormai in sciopero della fame da quasi 4 mesi, hanno annunciato una serie di iniziative in diverse città ma l'attenzione è alta da parte delle forze dell'ordine anche rispetto a eventuali proteste estemporanee. Le iniziative eclatanti sono cominciate già oggi, con l'esibizione di uno striscione all'Altare della Patria.

Saliti sulle terrazze del monumento di piazza Venezia, gli attivisti hanno srotolato un lungo drappo con su scritto: "L'Italia tortura, con Alfredo no al 41bis". Oltre ad appendere lo striscione, sono stati accesi anche dei fumogeni. In pochi minuti le forze dell'ordine hanno raggiunto la parte superiore del monumento e rimosso lo striscione. Alcune persone sono state identificate e la questura ha già aperto le indagini. Le città sono sotto il controllo attento delle forze dell'ordine per evitare caos, soprattutto nella giornata di domani. Le minacce degli anarchici rimbombano dai social alle piazze e Alfredo Cospito, dal canto suo, non si tira indietro.

In caso di sentenza sfavorevole, infatti, l'anarchico ha dichiarato al medico nominato dai suoi difensori che è pronto a tornare al digiuno assoluto. Impossibile al momento capire quale sarà l'orientamento della Corte di Cassazione nel merito, sarà necessario attendere domani, o forse ancora qualche giorno, per avere risposte certe e definitive. Intanto sono stati identificati e indagati alcini anarchici che hanno preso parte agli scontri di Milano dei primi giorni di febbraio. Si tratta per il momento di 12 persone ma le indagini sono ancora in corso.

I reati per i quali sono stati denunciati, a vario titolo, sono violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto abusivo di armi improprie.

L'indagine della Digos, coordinata dal pm Leonardo Lesti, ha coinvolto esponenti dell'area anarchica milanese, ma anche provenienti da Sondrio, Torino e Trento, alcuni già noti alle forze dell'ordine. Durante gli scontri, avvenuti a partire da viale Sabotino e lungo le strade del quartiere Ticinese, sei poliziotti erano rimasti feriti.

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