Minacce al premier. Gli anarchici: sit-in alla Cassazione

Tensione per le nuove minacce da parte del mondo anarchico verso le istituzioni e, in particolare, contro il premier Giorgia Meloni

Minacce al premier. Gli anarchici: sit-in alla Cassazione

Tensione per le nuove minacce da parte del mondo anarchico verso le istituzioni e, in particolare, contro il premier Giorgia Meloni. Il primo caso è a Parma, alla festa di carnevale organizzata dal collettivo studentesco Art Lab Occupato a Parma, dove è stato messo in scena l'omicidio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nella locandina diffusa dagli studenti appare Jessica Fletcher (la Signora in giallo interpretata da Angela Lansbury) con una scritta che recita: «Sono qui per risolvere il delitto Meloni». «Ma non c'è stato nessun delitto Meloni!» risponde un pupazzo a fianco. Il finale del duetto: «Ah, peccato». Il caso ha suscitato sentite reazioni di sdegno come quella del presidente del Senato Ignazio La Russa: «Da molti mesi assistiamo a ripetute e gravissime minacce al presidente del Consiglio Giorgia Meloni cosi come ad un salto di qualità nella demonizzazione dell'avversario politico. Continuare su questa strada è molto pericoloso». Ferma condanna anche da parte del presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana: «Esprimo la più ferma condanna per il volantino comparso a Parma in cui si augura la morte del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale rivolgo la mia più sentita solidarietà e vicinanza. Auspico che i responsabili di questa iniziativa vengano individuati al più presto».

Altro caso a Padova, dove in un suo murale l'artista padovano Evyrein ha rappresentato un'irreale stretta di mano tra Matteo Messina Denaro e il premier Giorgia Meloni. Immagine forte e offensiva e infatti ora per quello stencil, l'artista padovano Evyrein si ritrova indagato dalla procura di Padova per il reato di vilipendio alle istituzioni. La sua «opera» di street art, peraltro, riportava anche la scritta «In Bonafede», l'identità fittizia dietro la quale si nascondeva il boss. Continuano anche i «preparativi» per il 24 febbraio, giorno in cui Cassazione dovrà pronunciarsi sul caso Cospito. «Il tempo scorre...

la mobilitazione non si ferma» è il testo del volantino che annuncia il presidio in solidarietà con Alfredo Cospito, previsto per venerdì 24 febbraio davanti alla Cassazione a Roma, giornata in cui è prevista la Camera di consiglio per decidere sul ricorso.

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