"Alla faccia dei gufi, l'Italia corre". Matteo Salvini, stavolta, lo dice senza che nessuno possa tentare di smentirlo. E dal governo fanno altrettanto. Dopo un anno di contumelie e di veleni contro l'esecutivo, gli uccelli del malaugurio sono stati zittiti: Moody's ha confermato il rating dell'Italia a "Baa3", l'ultimo gradino dell'investment grade, attestando anche un miglioramento dell'outlook, cioè le prospettive future del giudizio, da negativo a stabile. "L'Italia crescerà più della Germania in questo anno, e conto che continui la crescita. Il che è un premio agli imprenditori e ai lavoratori italiani. Il governo il suo lo sta facendo", ha sottolineato il vicepremier leghista stamani, 18 novembre, a Milano.
Le valutazioni dell'agenzia di rating hanno scacciato del resto lo spettro di una valutazione negativa, che secondo i detrattori del governo Meloni sarebbe stata in agguato. Alla faccia dei managramo, invece, Moody's ha offerto un riscontro positivo sull'andamento economico del Paese, certificando la bontà delle politiche adottate dall'esecutivo in materia. Certo - ha avvertito l'agenzia - va tenuto d'occhio il debito, ancora elevato. C'è un governo "che in un anno, e le agenzie di rating lo stanno dimostrando, sta lavorando seriamente. Abbiamo aumentato gli stipendi e smontiamo la Fornero", ha sottolineato ancora il ministro delle infrastrutture Salvini. E ancora: "Dopo una settimana di polemiche e insulti i dati sono chiari".
Ad ascoltare i "gufi" di sinistra, sembrava di vedere rappresentata un'altra Italia, totalmente diversa da quella attestata dai numeri. Le stime dell'agenzia di rating hanno invece fornito una lettura incoraggiante, sulla quale anche il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ha esternato la propria soddisfazione. "Alla luce del giudizio espresso da Moody's e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento", ha commentato il titolare del Tesoro, alludendo alla decisiva legge di bilancio che dovrà essere approvata entro fine anno.
"La stabilità dei conti e la fiducia dei mercati nell'Italia vengono confermate dal giudizio positivo dell'agenzia Moody's e dallo spread, sceso a 174 punti", ha commentato invece il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. E ancora: "Servono rigore e serietà nella spesa pubblica per rilanciare la crescita e abbattere il debito". Di "gufi smentiti" ha parlato anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. "Abbiamo presentato una legge di bilancio pragmatica che si concentra su obiettivi importanti e che sostiene soprattutto i redditi più bassi.
La decisione, condivisa da tutta la maggioranza di limitare al massimo le modifiche in Parlamento, così da far comprendere la responsabilità con cui affrontiamo il compito che gli italiani ci hanno affidato, è stata apprezzata", ha osservato.Stranamente, almeno stavolta, il coretto dei detrattori seriali del governo non s'è sentito. Di colpo i cantori anti-Meloni, quelli che prospettano sfaceli e se compiacciono pure, sono rimasti tutti senza voce.
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