Lo hanno accolto al grido si "Secessione!". Umberto Bossi è salito sul palco del forum di Assago (Milano), dove è in corso il congresso federale della Lega, accolto dal sostegno dei militanti.
"Qualcuno ha aperto la fortezza della Lega dall’interno. Siamo qui in conseguenza dell’attacco della magistratura", ha spiegato il Senatùr, riferendosi all'ex amministratore del Carroccio, Francesco Belsito.
"La Lega non ha rubato nulla, i ladri sono altri, i farabutti romani", ha poi aggiunto Bossi, beccandosi però qualche fischio dalla platea.
Secondo il leader della Lega, le vicende giudiziarie che hanno toccato il partito negli ultimi mesi sono state tutte studiate al tavolino" perché "Berlusconi è stato fatto fuori e se ci sono elezioni i voti vanno alla Lega, che è molto peggio di Berlusconi".
Il Senatùr ha poi affermato che "abbiamo aspettato un centinaio di anni da schiavi, non si può cambiare di colpo, ma bisogna andare avanti sapendo che i nostri figli non saremo più schiavi di Roma, ma liberi in Padania. Questo riusciremo a farlo. Chi pensava che la Lega morisse, non ha capito bene".
Infine, il presidente federale del Carroccio ha detto: "Mi dicono che sono stato un simbolo perché ho combattuto contro uno Stato forte, però i simboli servono se vengono utilizzati bene".
Prima di Bossi ha parlato il governatore del Piemonte, Roberto Cota, il quale ha dichiarato: "Maroni è il candidato unico alla segreteria alla faccia di chi ci vuole divisi. Oggi la Lega è unita più che mai".
Alla fine è arrivato il momento di Maroni. Il segretario federale "lo voglio fare come deve essere fatto da statuto: senza tutele, senza commissariamenti, senza ombre e con il coinvolgimento di tutti", ha dichiarato l'ex ministro dell'Interno.
Che poi ha lanciato una frecciata a chi, all'interno del Carroccio storce il naso: "Io vorrei che da domani si ricominciasse a lavorare tutti insieme: chi è qui per lavorare sarà benvenuto, chi è qui per chiacchierare a vanvera può andarsene domani mattina".
Insomma, "patti chiari amicizia lunga.
Non me l'ha ordinato il medico di fare il segretario federale", ha spiegato Maroni per il quale fare il segretario federale di un partito come la Lega "vuol dire correre dappertutto e ascoltare tutti, vuol dire farsi un mazzo così e non me l'ha ordinato il medico, anzi il medico mi ha detto di non farlo. Ma io mi candido e ci metterò tutto l'impegno che negli ultimi 3 anni ho messo nella lotta alla mafia, il 150%".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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