Adesso che l'agenda Monti non è più un mistero, sono sotto gli occhi di tutti i rischi collegati a un eventuale ritorno del Professore a Palazzo Chigi. Sebbene alla conferenza stampa di fine anno abbia ribadito più volte l'urgenza di abbassare la pressione fiscale, che nell'ultimo anno ha raggiunto livelli record, il premier uscente ha compilato un manifesto economico che va nel senso opposto. Altro che taglio delle tasse, l'agenda Monti ha tre certezze: stangata sui grandi patrimoni e sui beni di lusso, riconferma della tassa sulla casa (Imu) e aumento dell'Iva.
Il programma del Monti bis è nero su bianco: domenica sera è stato pubblicato sul sito www.agenda-monti.it. Il punto cardine, va da sé, è un allineamento alla politica economica dettata da Angela Merkel a Bruxelles. Per Monti è, infatti, necessario non sottrarsi alle linee guida dell'Unione europea. Se da una parte promette di abbassare le tasse sulle imprese e sul lavoro per "favorire" la crescita del sistema Italia, dall'altra ha già calcolato di recuperare l'ammanco stangando i grandi patrimoni e i beni di lusso che "non impattano sui più deboli e sul ceto medio". "L'agenda Monti ha tre certezze: Imu, patrimoniale, più Iva", ha commentato su Twitter il segretario del Pdl Angeino Alfano invitando gli italiani ad andare a verificare sul sito del Professore per evitare "sorprese" dopo il voto. Già in conferenza stampa il premier dimissionario aveva detto chiaramente che l'Imu può essere "rivista" ma non cancellata altrimenti toccherebbe "metterla doppia" l'anno successivo. Una risposta secca a Silvio Berlusconi che, invece, ha promesso di abolire la tassa sulla prima casa già al primo Consiglio dei ministri, dimostrando non solo che è possibile ma spiegando anche dove andare a reperire il carico corrispondente. Insomma, non solo gli italiani dovranno tenersi l'iposta sulla casa, ma dovranno far fronte ai rincari sui consumi e alla patrimoniale.
In molti hanno già iniziato a drizzare le antenne. Il Natale appena passato è stato il peggiore degli ultimi anni. E le associazioni dei consumatori temono un 2013 di gran lunga più nero. La crisi economica e l'eccessiva pressione fiscale hanno infatti penalizzato i consumi andando a intaccare pesantemente i risparmi delle famiglie italiane. "Il disastro non è stato affatto evitato - ha commentato il senatore del Pdl Altero Matteoli - le famiglie italiane, le imprese, il commercio stanno pagando gli effetti delle politiche recessive del governo". La stampa progressista, però, vorrebbe far apparire il Professore come il salvatore della patria affidandosi a mere operazioni mediatiche per presentare un programma che già ha avuto effetti molto negativi. L'agenda per il nuovo governo rischierebbe quindi di allontanare la ripresa inchiodando l'economia italiana a una dinamica recessiva. Esattamente il contrario di quello che serve alle famiglie e alle imprese.
Intanto, Pietro Ichino, considerato lo spin doctor del Professore, rivela che dietro al movimento che sosterrà Monti non ci saranno i soliti partiti, ma "una forza nuova con alcune figure che vengono dalla scorsa legislatura, ma che saranno poche e attentamente filtrate dal presidente".
Il premier, insomma, non si candiderà direttamente alle elezioni, ma avrà comunque un ruolo attivo "per il solo fatto che sarà lui a controllare la composizione di queste liste e a dare il suo consenso solo alla lista che risponda ai criteri che ha enunciato in modo netto in conferenza stampa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.