Nordio, scontro con l'Anm "Da loro solo interferenze"

l Guardasigilli: "Abuso d’ufficio reato evanescente". Intercettazioni, il "Fatto": "Noi disobbediamo"

Nordio, scontro con l'Anm "Da loro solo interferenze"
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Battagliero. A tratti polemico. Deciso a uscire a tutti costi dall'eterna palude delle incompiute italiane. Carlo Nordio, ospite a Taormina di Taobuk, difende la riforma appena varata: «Sapete quanto costa un processo penale? Sapete quanto è costato il processo fatto a suo tempo contro Andreotti che è finito nel nulla? È costato un miliardo di lire soltanto alla difesa per fare le fotocopie...». Si parla di un processo apparentemente lontano, ma che in realtà incombe sull'attualità: l'abrogazione dell'abuso d'ufficio risponde proprio a questa malattia. I dibattimenti si trascinano per anni e anni, fra danni reputazionali, stress, spese folli. Poi, quasi sempre arriva l'assoluzione, ma il disastro è compiuto. Insomma, le polemiche e le prese di posizione dell'Anm e di parte dell'opposizione - divisa come non mai su questo tema - non scalfiscono il ministro: «Sulla riforma mi do come voto dieci per aver fatto innervosire e spaccare l'opposizione». Con i sindaci del Pd tutti schierati dalla parte del governo. «L'abuso d'ufficio - prosegue il ministro - era ed è ancora un reato evanescente che complica soltanto le cose senza aiutare minimamente, anzi ostruendo le indagini, perché intasano le procure della repubblica italiana di fascicoli inutili disperdendo le energie verso reati che invece dovrebbero essere oggetto di maggiore attenzione». Dunque, nessuna retromarcia e questo nel giorno in cui Marco Travaglio prova a pungere con un editoriale durissimo sul Fatto Quotidiano, questa volta sulla stretta alla pubblicazione delle intercettazioni: «Anzitutto tranquillizziamo i lettori: il Fatto disobbedirà alla schiforma Nordio e continuerà a pubblicare tutte le intercettazioni, le carte e i verbali giudiziari d'interesse pubblico». Parole pesantissime, ma il clima nel Paese sembra cambiato e non è più quello della stagione dell'antiberlusconismo militante, specialmente sulla prima linea della giustizia. «Faremo obiezione di coscienza contro una legge che viola il diritto-dovere all'informazione sancito dalla Costituzione», rimarca Travaglio, ma la maggioranza non ha intenzione di ammainare la bandiera del garantismo e il progetto di ridisegnare gli assetti della magistratura: «Bisogna completare la riforma della giustizia con la separazione delle carriere», spiega al Tg2 Antonio Tajani, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri. Nordio intanto replica alle bordate dell'Associazione nazionale magistrati: «Noi siamo infarciti di errori giudiziari di persone che sono state in prigione per mesi o per anni e poi sono state assolte e nessuno ha detto niente e la magistratura continua ad essere autoreferenziale dicendo che questa è la loro autonomia e indipendenza». Poi il Guardasigilli attacca il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia: «Se un magistrato ritiene che una legge sia sbagliata, nessuno ha il diritto di togliergli la parola. In questo caso però non era un magistrato qualunque. Era il rappresentante di un sindacato di magistrati che aveva, prima ancora che fosse noto il testo del disegno di legge, pronunciato tutta una serie di critiche severissime. Tutte queste cose, secondo me in corretto italiano significano interferenze». Dunque, c'era secondo Nordio un pregiudizio.

Ma in ogni caso Santalucia non aveva e non ha per il ministro alcun titolo per alzare le barricate: «L'interlocutore istituzionale del governo e della politica non è certamente il sindacato ma piuttosto il Csm». Le obiezioni sono rispedite al mittente. Almeno per ora.

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