La Ocean Viking sta per approdare ad Ancona, ma è probabile che le polemiche non si spegneranno con l'arrivo nel capoluogo marchigiano dei 37 migranti ospitati a bordo. La scelta di assegnare alla nave dell'Ong francese Sos Mediterranée il porto di Ancona non è andata giù agli attivisti. Ma a poche ore dall'attracco di Ocean Viking, dal Viminale si mostra soddisfazione. “Da oggi – ha sottolineato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi – i salvataggi li fa lo Stato”.
La polemica delle Ong
Quando l'equipaggio di Ocean Viking ha potuto vedere a occhio nudo le coste di Ancona, su Twitter gli attivisti di Sos Mediterranée non hanno spento le polemiche contro la scelta del Viminale. “Come previsto, il tempo è gravemente peggiorato – si legge in un post pubblicato sul canale dell'Ong – I 37 sopravvissuti sulla OceanViking devono fare i conti con venti da 40 nodi e onde fino a 6m. Quasi tutti soffrono di mal di mare. Tutto ciò poteva essere evitato con l'assegnazione di un Porto Sicuro più vicino”.
È questo, e probabilmente lo sarà ancora a lungo, il nodo della discordia. Secondo l'Ong, l'assegnazione di un porto non vicino al Mediterraneo centrale ha generato ulteriore timore tra i migranti e tra le persone a bordo.
Come previsto, il tempo è gravemente peggiorato.
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) January 10, 2023
I 37 sopravvissuti sulla #OceanViking devono fare i conti con venti da 40 nodi e onde fino a 6m.
Quasi tutti soffrono di mal di mare.
Tutto ciò poteva essere evitato con l'assegnazione di un #PortoSicuro più vicino. pic.twitter.com/UbuncuFAPB
Ma la vera preoccupazione degli attivisti è probabilmente legata al fatto di non poter tornare subito nello specchio d'acqua dove transitano i barconi salpati dalla Tripolitania. La nuova linea del governo Meloni, sostenuta in primo luogo dal ministro Piantedosi, è chiara: i salvataggi devono essere coordinati dalle autorità.
Roma quindi non nega i porti aperti alle navi Ong, ma le organizzazioni adesso devono coordinarsi con lo Stato. E non possono stare per giorni in mare in attesa di altre operazioni. Non solo Sos Mediterranée ma anche Medici Senza Frontiere è in disaccordo con la scelta del Viminale.
La loro nave, la Geo Barents, approderà ad Ancona probabilmente domani. In totale, in città sono attesi più di cento migranti. Il sindaco, Valeria Mancinelli, rassicura sulla gestione dell'accoglienza. “Si tratta di – ha detto rivolgendosi ai cittadini – di un evento straordinario, la cui gestione è stata organizzata dalle autorità preposte”.
“I migranti, una volta sbarcati in banchina – ha proseguito – saranno sottoposti alle visite mediche e alle procedure di identificazione, poi saliranno sui pullman, sempre a cura del Viminale e della Prefettura, per essere portati nei centri di accoglienza, decisi dal ministero dell'Interno”. Tutto pronto quindi, in attesa degli sbarchi. Non solo per la sistemazione dei migranti, ma anche per la prosecuzione delle polemiche delle Ong e del braccio di ferro con il governo.
La risposta del capo del Viminale
Piantedosi però tira dritto e rivendica le sue scelte. Ospite su La7 dalla giornalista Myrta Merlino, il ministro dell'Interno non ha dubbi sulla linea che il governo terrà anche nelle prossime settimane. “Abbiamo dato coerenza al fatto che l’azione di salvataggio in mare la fa lo Stato – ha dichiarato Piantedosi – con nostre strutture che stanno dimostrando grande efficienza, Guardia di finanza e Capitaneria di Porto”.
“Non possiamo permettere a navi private – ha proseguito – battenti bandiera straniera, di sostituirsi allo Stato italiano.
C'è anche il pull factor, fattore di attrazione; e poi è stato registrato un abbassamento della qualità di produzione delle barche che favorisce anche le tragedie che succedono. Ci siamo mossi in linea con le convenzioni internazionali, non neghiamo i salvataggi, ma cerchiamo di dare un quadro di regole”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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