Oltre 7.300 posti letto in meno negli ospedali. È questo il taglio previsto dalla riorganizzazione della rete ospedaliera, alla luce dei parametri fissati dalla spending review.
Numeri che hanno fatto scattare l'allarme da parte delle Regioni. "Con questi tagli il Servizio Sanitario Nazionale non è sostenibile", ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, secondo cui "l’ammontare complessivo dei tagli effettuati dalle manovre e dagli interventi finanziari negli ultimi anni ammonta, per il periodo 2012-2015, a poco meno di 30 miliardi. "Un quadro che mette in serio rischio servizi fondamentali per i cittadini", ha aggiunto Errani, invitando il Governo e il Parlamento nella discussione relativa alla Legge di Stabilità ad attenuare il quadro
relativo al 2013, evitando il taglio di 600 milioni".
Tuttavia, secondo il ministro della Salute, Renato Balduzzi, "la preoccupazione "Oddio, non
ci sarà il posto letto per me" non ha ragion d’essere. I numeri che diffondiamo oggi servono anche a sedare questi timori".
In base ai numeri forniti oggi dal ministero, i posti letto passano dai 231.707 censiti al primo gennaio 2012 a 224.318 dopo la spending review: i posti per acuto devono essere ridotti da 195.922 a 181.879, con un taglio di oltre 14 mila unità, mentre quelli per la post-acuzie devono aumentare da 35.785 a 42.438. Il saldo finale è di 7.389 posti in letto in meno nel complesso, con differenze anche significative fra le regioni.
"Ad oggi, con la spending review e con la legge di stabilità, siamo ancora dentro una
stabilità del Servizio sanitario nazionale, a
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