Il Papa anticiperà l'inizio del Conclave

Benedetto XVI potrebbe decidere, con un "motu proprio", di anticipare l'inizio del Conclave. In questo modo non si dovrebbero più attendere i 15 giorni dall'inizio della sede vacante

Il Papa anticiperà l'inizio del Conclave

Quando un Papa muore inizia la "sede vacante" e i cardinali, nell'arco di quindici giorni, si riuniscono in Conclave per eleggere il nuovo pontefice. Questo margine di tempo è previsto sostanzialmente per due ragioni: organizzare i funerali e, soprattutto, permettere ai cardinali di organizzarsi e raggiungere la Santa Sede per l'inizio dei lavori. Le dimissioni di Benedetto XVI, che com'è noto avranno effetto a partire dalle ore 20 del prossimo 28 febbraio, presentano un piccolo problema: se si dovesse rispettare il termine dei quindici giorni, il Conclave avrebbe inizio il 15 marzo. E considerato che il 31 marzo è Pasqua, i tempi sarebbero un po' troppo ristretti, con il rischio di arrivare troppo a ridosso della festa più importante dei cristiani senza il pontefice in carica.

Ecco che si fa strada l'ipotesi che il Conclave inizi prima del previsto. Lo fa sapere padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano:"Il Papa sta prendendo in considerazione la pubblicazione di un Motu proprio, ovviamente prima dell’inIzio della sede vacante, per precisare alcuni punti particolari della Costituzione apostolica sul Conclave che nel corso degli ultimi anni gli erano stati presentati. Non so se riterrà necessario od opportuno fare una precisazione sulla questione del tempo dell’inizio del Conclave".

Padre Lombardi ha aggiunto: "Se e quando il documento verrà pubblicato lo vedremo. A me risultava, ad esempio, lo studio di qualche punto di dettaglio per la piena armonizzazione con un altro documento che riguarda il Conclave, cioè l’Ordo Rituum Conclavis. In ogni caso la questione - precisa il direttore della sala stampa della Santa Sede - dipende dalla valutazione del Papa e se vi sarà questo documento verrà reso noto nel modo opportuno".

Si tratterebbe della seconda modifica di Benedetto XVI alla costituzione apostolica Universi dominics gregis varata da Giovanni Paolo II.

Con il Motu proprio De Aliquibus Mutationibus del 2007 Ratzinger ha stabilito che la maggioranza dei voti per l'elezione del Papa deve essere pari ai 2/3 dei votanti per tutti gli scrutini e che a partire dal 34º scrutinio (o 35° se si era votato anche il giorno di apertura del Conclave) si procederà al ballottaggio, ma sempre con maggioranza di almeno i 2/3 dei votanti, tra i due cardinali più votati all'ultimo scrutinio; questi però perdono entrambi il diritto di voto.

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